Le parole di Matteo Berrettini dopo l’accesso in finale a Wimbledon
“Penso di aver giocato il miglior match del mio torneo. Sono sceso in campo sicuro e sono contento della mia prestazione e di come ho gestito il match”. Matteo Berrettini parla così poco dopo essere diventato il primo italiano di sempre ad approdare in finale a Wimbledon. Con la vittoria su Hubert Hurkacz, il romano si è regalato il giorno più bello della propria carriera, in attesa di vedere come sarà la domenica conclusiva: “Stavo giocando meglio di lui ed è questo che mi sono detto quando lui ha vinto il terzo ed il match si è allungato – rivela Matteo -. Mi sento alla grande ad essere il primo italiano in finale qui e sarei stato altrettanto bene se non lo fossi stato, perché arrivo alla mia prima finale slam. Domenica voglio godermi il campo come ho fatto oggi”. Dopo aver vinto il Queen’s, le quotazione di Matteo erano salite notevolmente, ma la materializzazione del sogno è qualcosa che va oltre ogni aspettativa: “Becker dopo il Queen’s aveva auspicato mi potessi spingere avanti e mi aveva detto un po’ di cose. Nonostante fossi certo di potercela fare, non sono entrato nel torneo pensando di essere in finale. Adesso il lavoro non è finito perché voglio vincere il trofeo”.
In tribuna era presente anche la famiglia di Matteo che all’ultimo momento è riuscita a volare nel Regno Unito: “Significano tutto per me. I miei genitori, mio fratello, uno dei miei migliori amici. Ho iniziato a giocare a tennis con loro e grazie a loro. Io e Jacopo abbiamo giocato insieme un sacco di volte, anche senza pallina, immaginando di essere giocatori che oggi affronto per davvero. Non li ho potuti incontrare a causa della bolla, ma li ho visti da lontano. Questa è la mia famiglia, la nostra passione e anche i miei nonni giocano ancora a tennis, è qualcosa che abbiamo nel DNA”.