Jacopo Berrettini ci racconta come suo fratello maggiore sta vivendo l’avvicinamento all’appuntamento più importante, sin qui, della sua carriera: la finale di Wimbledon contro Novak Djokovic

Matteo Berrettini, grazie alla vittoria ottenuta ai danni di Hubert Hurkacz, è diventato il primo italiano, nella storia del tennis, a raggiungere la finale di Wimbledon. Noi de “Il Tennis Italiano” abbiamo voluto avere più informazioni riguardo lo stato d’animo del nostro numero 1 e, per riuscire nel nostro obiettivo, abbiamo potuto rivolgere qualche domanda in esclusiva a Jacopo Berrettini, fratello minore di Matteo. Il ventiduenne romano ha risposto alle nostre domande in maniera esaustiva e ha voluto sottolineare, per prima cosa, quanto sia importante, per lui e per Matteo, poter godere di un ambiente circostante capace di metterli sempre a loro agio.

“È molto importante – afferma Jacopo – avere un buon ambiente intorno a te quando sei un tennista professionista, soprattutto se sei uno dei primissimi giocatori al mondo. Noi siamo molto fortunati ad avere due genitori che ci hanno educati in maniera ineccepibile e ci hanno trasmesso i loro principi umani, che sono la base su cui si può costruire una carriera e valgono più di qualsiasi trofeo. Siamo stati fortunati anche a incontrare Vincenzo (Santopadre, ndr), una persona molto equilibrata che ci ha sempre sostenuti, senza mai voler stravolgere il nostro equilibrio. Poi, ovviamente, è stato bravissimo Matteo a saper cogliere tutto quel che di buono c’è intorno lui, perché questa cosa non avviene in automatico.”

In seguito, ci ha spiegato quanto sia bello questo momento per i componenti della famiglia, motivando anche la grande tensione che si poteva percepire sui volti di tutti, in particolare del padre: “È un momento fantastico per tutta la famiglia: già solo aver la possibilità di giocare queste partite è una soddisfazione per i nostri genitori, i quali hanno fatto tanti sacrifici per noi. È bellissimo anche per me da fratello, penso che da genitore lo sia anche di più. In tribuna eravamo molto tesi durante la semifinale, papà in modo particolare, e tutti noi siamo emozionati per questo, ma non è arrivata la fine né di questo torneo né della carriera di Matteo. Non sarà questo il suo picco più alto, arriveranno tante altre soddisfazioni in futuro”.

Nonostante le restrizioni, che non gli hanno permesso di avere contatti ravvicinati con il fratello, Jacopo ci ha rassicurato sulla grande carica di Matteo in vista della finale: “Purtroppo Matteo è in bolla e non possiamo avere contatti con lui. Dopo il match abbiamo parlato un po’ a distanza, su un ponte dedicato al passaggio dei tifosi. Ieri era piuttosto confuso, perché doveva ancora realizzare quanto accaduto ed era, se così si può dire, ubriaco di emozioni. Oggi l’ho visto un po’ in allenamento e stava molto bene: era teso, ma carico. È quella tensione positiva che poi ti spinge a dare il meglio nei momenti importanti”.

Per chiudere, gli abbiamo chiesto quanto, affrontare uno tra i migliori giocatori di tutti i tempi, renda ancora più speciale questo grande appuntamento: “È bello affrontare Novak Djokovic in finale, la sua presenza regala ancora più valore alla partita che si sta per disputare. Già ha un grande valore la finale in sé, ma affrontare il numero 1 al mondo, nonché il giocatore più forte di tutti ormai da 10 anni a questa parte, rende il tutto ancora più bello. Sì, magari all’inizio speri di giocare contro un tennista meno forte per avere più chance di vincere, ma non credo che questo sia il pensiero di Matteo: lo vedo carico e molto concentrato sul match di domani. Non sarà un incontro dall’esito chiuso: Djokovic, ovviamente, è favorito, ma abbiamo visto a Parigi che Matteo ha le carte in regola per dargli fastidio. Nole ha più chance, ma questo non dipende da Matteo, perché Djokovic è favorito contro chiunque. Se dovessi dire le mie percentuali in previsione di questo match, direi 65% Djokovic e 35% Matteo: si parte da 0-0 e mio fratello potrà giocarsi le sue chance”.

Insomma, come ben possiamo capire dalle sue parole, Matteo Berrettini è pronto per scendere sul Centre Court e dare battaglia. Tutti noi speriamo di vedere un match bellissimo e siamo certi che questa sarà solo una delle tante finali che l’azzurro potrà giocarsi. Non vediamo l’ora di vederlo all’opera nella stadio più prestigioso del mondo per il trofeo più importante di tutti.