Il serbo passa in quattro set e conquista l’accesso alla finale dei Championships, superando Roger Federer in una classifica speciale

Continua la corsa di Novak Djokovic al suo settimo sigillo a Wimbledon e al ventunesimo titolo Slam. Dopo una partenza difficile, il serbo batte in 2 ore e 34 minuti Cameron Norrie con lo score di 2-6 6-3 6-2 6-4 e vola in finale ai Championships, dove affronterà Nick Kyrgios. Con questo successo, Djokovic conquista dunque la finale numero 32 in un torneo del Grande Slam, sorpassando Roger Federer e diventando adesso lui, il primo giocatore in lista in questa leggendaria classifica. Staccato anche Rafael Nadal, fermo a quota 30.

Sui campi dell’All England Club sarà invece l’ottava finale: l’unica sconfitta arrivò nel 2013, con il punteggio di 6-4 7-5 6-4, contro Andy Murray. Il serbo è inoltre in serie positiva da 27 vittorie a Wimbledon e domenica proverà a vincere il suo quarto titolo consecutivo.

Partenza shock per Djokovic, che pronti via si ritrova sotto 0-30 ed è subito costretto a fronteggiare due palle break consecutive. Salva la prima, ma sulla seconda non può nulla e cede la battuta in apertura di primo set. Anche Norrie pasticcia nel suo game d’esordio al servizio e arriva l’immediato controbreak. Il serbo riesce a portarsi avanti sul 2-1, poi non sfrutta in risposta un’occasione di 15-30 e Norrie pareggia i conti. Nel quinto gioco, tornano i problemi per il serbo, che continua a sbagliare e perde nuovamente la battuta. Stavolta Norrie conferma il vantaggio e si porta sul 4-2. Ancora tanti errori invece, sia dalla parte del dritto che dalla parte del rovescio, costano un nuovo break a Djokovic. Norrie serve quindi per il set avanti 5-2 e nonostante due doppi falli nel game, conquista il primo parziale in soli 34 minuti. Il serbo chiude un set disastroso con 12 errori non forzati, a fronte dei 7 vincenti e un rendimento del 57% di punti vinti con la prima in campo e appena del 20% con la seconda. A Norrie bastano invece discrete percentuali al servizio e tanto cinismo in risposta, con tre palle break sfruttate sulle quattro occasioni avute.

Djokovic inizia decisamente meglio nel secondo set, tenendo a zero il turno di battuta. Da 30-0, il serbo si porta anche 30-30 in risposta nel secondo gioco, ma Norrie è attento e pareggia i conti. Ancora a zero, Djokovic tiene la battuta. Con due gravi errori, il britannico subisce un altro recupero da 30-0 e stavolta concede palla break. Con un grande scambio però si salva e poi impatta sul 2-2. Il serbo rimane avanti, ma Norrie pur soffrendo e annullando altre due palle break riesce a restare in scia. Il break che decide il secondo set arriva nell’ottavo gioco. Due brutti errori costano caro a Norrie e Djokovic può servire per il set. Il serbo inizia con un doppio fallo e una palla corta sbagliata, ma riesce comunque a chiudere il secondo parziale.

Nel terzo set non c’è storia: Djokovic si prende subito il break nel primo gioco e poi senza problemi gestisce il vantaggio. Nel quinto gioco, il serbo strappa nuovamente il servizio a Norrie e poi chiude il terzo set sul 6-2. Percentuali decisamente in calo per il britannico, che nel terzo parziale conquista solamente il 67% di punti con la prima e appena il 22% con la seconda; per Djokovic solamente tre punti persi al servizio.

Djokovic completa l’opera nel quarto set, aprendo nuovamente con un break di vantaggio. Norrie prova a resistere, annullando anche quattro palle del doppio break nel quinto game, ma Djokovic è perfetto nei suoi turni di servizio e senza concedere nulla chiude il parziale con il risultato di 6-4.