Dopo la polemica scattata tra primo e secondo set, il giudice di sedia della sfida tra Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas ha negato al greco di poter tornare una seconda volta negli spogliatoi: il numero 3 del mondo, dopo il match, ha rivolto all’arbitro parole molto aspre

Alta tensione, durante la semifinale del Western & Southern Open, tra Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas: tra primo e secondo parziale, come suo solito in questo torneo, il greco è sparito negli spogliatoi per 9 minuti e il tedesco, questa volta, non ha voluto tacere e subire l’accaduto passivamente. Il papà di Tsitsipas, infatti, era costantemente al telefono durante il toilet break e il numero 3 del mondo, di conseguenza, è stato accusato di prendersi lunghe pause in spogliatoio, con il duplice obiettivo di raffreddare il proprio avversario e di ricevere consiglio dal padre-allenatore. A cavallo tra secondo e terzo set, Tsitsipas ha cercato di prendersi un secondo toilet break, ma l’arbitro gli ha negato questa possibilità.

“L’ho detto tante volte che è qualcosa di molto normale: vado nello spogliatoio per cambiarmi. Non credo sia molto bello – dichiara il greco – cambiarmi anche i pantaloncini davanti a tutti, dunque preferisco cambiarmi completamente nello spogliatoio. Non credo ci sia niente di strano. Sono una persona che suda molto e penso di fare una cosa rispettabile cambiandomi in spogliatoio. Alcune persone mi prendono in giro per questo e pensano che lo faccia per raffreddare il mio avversario, ma non è affatto così“. Poi, Tsitsipas polemizza contro il giudice di sedia e la sua decisione di non concedergli il secondo toilet break: “Questo arbitro non ha molta reputazione tra i giocatori del circuito e oggi ho capito perché. Volevo cambiarmi una seconda volta nel terzo set perché stavo sudando di nuovo e non riuscivo nemmeno a tenere la racchetta. Non mi ha dato quella pausa e ho dovuto continuare a giocare sudato. Per colpa di questo episodio, mi sono disconnesso dal gioco. Dovrò cercare nel regolamento, lo farò più tardi, ma avevo pensato che i giocatori potessero andare in bagno alla fine di ogni set. Questo giudice di sedia, per qualche ragione, voleva fare le regole a suo piacimento, il che non è piacevole. Ho avuto problemi con lui anche in passato“.