Le dichiarazioni del numero 1 d’Italia al termine del sofferto successo sullo spagnolo Albert-Ramos Vinolas al secondo turno del Masters 1000 statunitense. Per l’azzurro si trattava del primo match ufficiale da Wimbledon.
Non è stato un rientro semplice nel circuito per Matteo Berrettini. Il numero 1 d’Italia ha dovuto infatti battagliare per oltre due ore e venti, prima di avere la meglio sull’ostico spagnolo Albert Ramos-Vinolas nel match di secondo turno del Western & Southern Open.
Una successo complicato, che il campione romano ha così commentato: “Sono stato sorretto tanto dal mio servizio perché, specie all’inizio, i miei colpi da fondo non andavano. Lui – ha proseguito il finalista di Wimbledon – ha giocato una partita davvero eccellente ed è per questo motivo che alla fine sono contento di averla portata a casa e di poter proseguire il mio cammino in questo torneo“.
Durante la conferenza non è poi mancato un riferimento al recente infortunio ed al conseguente forfait dai Giochi Olimpici: “Ora per fortuna sto bene, anche se ho bisogno di match per adattarmi alle condizioni presenti qui in Ohio. Dopo Wimbledon ero davvero stanco ed avevo dolore alla gamba. Avevo capito – ha ribadito Matteo – che il mio corpo doveva fermarsi. Le Olimpiadi? Per me sono stata una delusione doppia perché non ho potuto nemmeno viverla ed era un mio sogno sin da bambino. Avevo però bisogno di ricaricare, ora – ha concluso sull’argomento Berrettini – non resta che aspettare Parigi fra tre anni“.
Inoltre è stato chiesto al numero 8 del mondo quali siano le sue ambizioni nel Western & Southern Open: “Non posso pretendere il meglio da me stesso – afferma l’azzurro – però so che ormai sono un giocatore che riesce a stare nelle partite con la testa anche quando non esprime il massimo del proprio potenziale. Questo – ha continuato – per me è molto importante perché anche quando non sono al top fisicamente, come ora, penso di poter puntare al titolo. Sarei ipocrita – ha chiosato sulla questione – a dire il contrario“.
Il top 10 italiano si è poi espresso sulle differenti possibilità offerte ai giocatori rispetto alla durissima “bolla” dello scorso anno e su quanto ciò influisca sulla loro tranquiliità: “Rispetto allo scorso anno è cambiato tanto e ciò è fondamentale per noi atleti. Credo – ha detto ancora Berrettini – che lo scorso anno tra Cincinnati e New York ci sia stata la “bolla” più dura ed avere in quest’edizione il pubblico sugli spalti,oltre alla possibilità di potersi fare un giro al termine delle partite è una bellissima sensazione“.
Infine non è mancato un riferimento al prossimo avversario, che sarà il vincente del match fra Felix Auger-Aliassime e Karen Khachanov: “Entrambi stanno giocando molto bene e in ogni caso sarà un match duro. Karen ha appena vinto l’argento a Tokyo mentre con Felix sono sempre state grandi battaglie, tuttavia, so di avere le mie chance anche se – ha concluso – non sono al top“.
Nella quarta giornata del torneo di Cincinnati, fortemente condzionata dalla pioggia, si è ben disimpegnato anche il numero 3 d’Italia, Lorenzo Sonego, che al primo turno ha superato in due parziali il giovane fenomeno spagnolo Carlos Alcaraz. Una vittoria non banale per il tennista piemontese, che al termine del match ha dichiarato: “La pausa per pioggia mi ha aiutato, perchè i primi te giochi sono stati difficili. Al rientro – ha affermato il semifinalista degli Internazionali – sapevo invece cosa fare. Sicuramente l’esperienza mixata ad un’ottima prestazione mi ha permesso di gestire al meglio un avversario che non concede nulla“. Questo successo proietta il nativo di Torino alla sfida di secondo turno contro il qualificato staunitense Tommy Paul, su cui l’azzurro ha detto: “L’ho già incontrato, gioca in casa e già per questo motivo non sarà semplice. Inoltre è un tennista che si muove bene, che sa far tutto e – ha chiosato sul suo prossimo avversario – nella giornata giusta diventa davvero dura batterlo“.