In un’intervista rilasciata a L’Equipe, il campione svizzero ha fatto il punto sul rientro e sugli obiettivi futuri

Stan Wawrinka è pronto al ritorno in campo. L’ex numero 3 del mondo, negli ultimi tempi falcidiato da problemi fisici, ha rilasciato un’intervista a L’Equipe nella quale spiega di avere ancora tanto da dare al tennis e che non è ancora giunta l’ora del ritiro.

“Ho ancora quel fuoco interiore che mi spinge a giocare – le parole dell’elvetico – ad allenarmi duramente e a soffrire. Finché avrò questo, non ha alcun senso smettere. Sento che non ho chiuso questo capitolo della mia vita e che ho ancora cose da fare nel circuito. Negli ultimi anni mi stavo divertendo e so che trattando gli infortuni con rispetto posso ancora fare cose importanti”. Il grave problema al ginocchio che lo ha messo per molto tempo ai margini del circuito e lo ha fatto precipitare in un calvario sembra soltanto un brutto ricordo. Wawrinka non vince un titolo dal torneo di Ginevra 2017, ma nonostante tutto ha provato a lottare e godersi il suo sport preferito nel 2018, 2019 e 2020. Per superare anche l’infortunio al tendine d’Achille si è armato di tanta volontà e delle migliori strutture.

La riabilitazione, più lunga del previsto, l’ha svolta nelle strutture del del PSG dopo essersi rivolto all’amico Nasser Al-Khelaïfi (presidente del club francese ed ex giocatore di Coppa Davis). “Quando hai così tanto dolore, soprattutto al piede, al tendine o alla caviglia, non hai mai una garanzia con un’operazione. Se vuoi davvero tornare, devi prenderti il ​​tempo e accettare tutti i dubbi che ne derivano. Conoscere già questo tipo di infortuni mi ha aiutato nell’avere pazienza. E spesso i chirurghi sono un po’ troppo positivi perché potrebbero non conoscere abbastanza la durezza del tennis o dello sport in generale”.

Nel mirino c’è il Roland Garros, mentre la data da segnare sul calendario dovrebbe essere quella del torneo di Montecarlo. “Sto tornando per sentirmi di nuovo un tennista e al massimo per potermi ritirare sul campo, ma questo non significa che smetterò alla fine di questa stagione. Ho fatto troppi sforzi per smettere sei mesi dopo il mio ritorno, quindi il mio desiderio è quello di riscoprire le emozioni che ho provato nel corso degli anni. Amo questo sport e ho ancora una grande passione. A volte ci dimentichiamo che siamo tennisti perché amiamo giocare, molti professionisti vedono il tennis come un lavoro e a volte bisogna tornare ad essere quei bambini che volevano giocare solo per il gusto di farlo”.