Una breve carrellata degli episodi più “violenti” accaduti nella storia del tennis. I gesti bianchi narrati da Gianni Clerici sono sempre più un lontano ricordo…
Storico: Stefan Koubek prende per la gola Daniel Koellerer
TennisBest – 18 giugno 2012
La squalifica di David Nalbandian ha scatenato un putiferio di reazioni. Come abbiamo scritto, la comunità del tennis si è divisa in innocentisti e colpevolisti. Riprendendo uno spunto del sito “The Tennis Space”, proviamo ad elencare i 10 episodi più “violenti”, aggiungendone qualcuno di nostro pugno.
RISSA INTERROMPE LO US OPEN
Durante lo Us Open 2010 uno spettatore si prese a botte nell’anello superiore dell’Arthur Ashe Stadium con una donna e il padre, i quali avevano reagito a una sua presunta offesa. “Era una notte calda a New York – disse un portavoce del torneo – sono cose che succedono”.
JIM PIERCE ATTACCA UNA GUARDIA DEL CORPO DI MARY
Non bastò “bannarlo” da qualsiasi torneo di tennis. Jim Pierce era un personaggio fuori dagli schemi. Molti ricordano quando intimò sua figlia a “uccidere quella cagna” della sua avversaria. Meno noto un episodio in cui attaccò una guardia del corpo della figlia. “Prima è scappato e poi è tornato – raccontò Jim – così l’ho potuto colpire. A quel ragazzo piaceva essere colpito”.
KOUBEK PRENDE KOELLERER PER LA GOLA
Uno degli episodi più cliccati su Youtube. Oggi Koellerer non gioca più perché è stato squalificato a vita: avrebbe cercato di aggiustare a tavolino qualche partita. Ma sono tanti gli episodi che lo riguardano, a partire dalla “mitica” scazzottata col povero Federico Luzzi a Genova, scatenata da una stretta di mano in cui Koellerer si era “preventivamente” sputato sul palmo della mano. Durante un match della Serie A austriaca, il suo comportamento mandò su tutte le furie Stefan Koubek che lo prese per la gola salvo poi essere squalificato.
DIMITROV ATTACCA UN ARBITRO
Il suo tennis ricorda quello di Federer, ma il comportamento…Una volta il giovane bulgaro disse che il tennis è un gioco semplice per persone intelligenti. Ma anche le persone intelligenti possono fare cose stupide. Nel 2010, al challenger di Helsinki, mise le mani addosso a un arbitro. “Fu un errore, ho imparato da quell’esperienza. Non ho scuse e non farò mai più qualcosa del genere”. Al Queen’s è giunto in semifinale prima di perdere da Nalbandian. Se avesse vinto, non si sarebbe scatenato tutto questo putiferio…
KOUBEK COLPISCE UN RACCATTAPALLE
Al Roland Garros 2000, l’austriaco venne squalificato per aver inavvertitamente colpito un raccattapalle con la racchetta. “Ovviamente non l’ho fatto apposta, ma è successo – disse Koubek – ero così arrabbiato con me stesso che volevo solo lanciare la racchetta verso la mia panchina. Ma ha rimbalzato per terra e gli è finita addosso. Credo che non l’abbia colpito troppo forte, ne sono quasi certo”.
RISSA TRA SERBI E CROATI
La Yugoslavia non esiste più, ma l’indipendenza delle varie repubbliche non ha placato gli animi. Nel giorno inaugurale dell’Australain Open 2007 si scatenò una rissa tra serbi e croati a suon di pugni, bastoni, bottiglie di birra e aste di bandiere. Non era mai successo che un torneo del Grande Slam ospitasse uno scontro tra opposte fazioni. La polizia australiana cacciò tutti.
DAMIR DOKIC DEVASTA UN TELEFONINO
Gli aneddoti sul papà di Jelena si sprecano. Nel 200, a Wimbledon, spaccò il cellulare di un giornalista. Qualche tempo dopo, prima di finire nel libro nero della WTA, fu buttato fuori dal ristorante dei giocatori perché aveva fatto una scenata sul prezzo del pesce.
SPRAY CONTRO GLI SPETTATORI
Nel 2007 la rissa serbo-croata, nel 2008 gli insulti a Fernando Gonzalez. Il pubblico greco ne disse di tutti i colori al cileno, etichettandolo come “frocio” e tenendo un atteggiamento aggressivo e minaccioso verso la polizia. Le forse dell’ordine risolsero il problema spruzzando addosso agli esagitati un po’ di spray al pepe. Alcuni testimoni sostengono che vennero colpiti anche bambini e donne.
PAPA’ REZAI vs. IL FIDANZATO DELLA FIGLIA
Durante l’Australian Open 2011, un “membro” della famiglia Rezai fu cacciato dal torneo per ragioni di sicurezza. Pare che avesse litigato con il ragazzo di Aravane. Ovviamente si trattava del padre. Cresciuto in Iran, Arsalan Rezai aveva una certa reputazione sin da tempo. Durante un torneo junior, la federtennis francese era talmente preoccupata da possibili episodi di violenza tanto da assumere alcune guardie del corpo.
LA RABBIA DI MIKE AGASSI
“Violento per natura, mio padre è sempre pronto per la battaglia” scrive Agassi nella sua biografia “Open”. “Conserva un’ascia nella sua auto e tiene sempre in tasca un po’ di sale e pepe se dovesse finire in una rissa e avere la necessità di accecare qualcuno”. Pare che una volta abbia puntato una pistola contro un automobilista che gli aveva tagliato la strada.
Questa è la top 10 di Tennis Space, ma gli episodi sui-generis non si contano.
– E’ recente l’autodistruzione di Mikhail Youzhny, che durante il torneo di Miami si prese a racchettate in testa fino a sanguinare copiosamente.
– Nel 2003, durante la semifinale del Roland Garros, Guillermo Coria lanciò una racchetta e colpì un raccattapalle. Si scusò immediatamente, regalando la maglietta al bambino. L’arbitro e l’avversario Martin Verkerk lasciarono correre, ma Coria rischiò grosso.
– Il simpatico “Pippo” Rosset, nel corso di una Hopman Cup, si innervosì fino a tirare un pugno contro un cartellone pubblicitario. Peccato che si infortunò alla mano.
– Impossibile dimenticare la Davis 1996 a Nantes: dopo un furto perpetrato ad Andrea Gaudenzi, capitan Adriano Panatta scrollò il seggiolone del giudice di sedia, l'australiano Wayne McKewen.
– Sono storia recente le 4 racchette spaccate in successione, una dopo l’altra, da Marcos Baghdatis all’ultimo Australian Open.
– Un paio d’anni fa, al torneo ATP di Houston, quando era venuto a galla il possesso di fiale di ormone della crescita di Wayne Odesnik, l’americano provò a dire la sua su una palla contestata durante un match con Sam Querrey. “Stai zitto, nessuno ha chiesto il tuo parere” disse Querrey.
– Quando Maria Sharapova battè Justine Henin all’Australian Open, papà Yuri simulò il gesto del taglio della gola. Oggi non segue più la figlia, con “Masha” che ironizza. “E’ in Florida ad occuparsi dei cani. Lo chiamo tutti i giorni per sapere come stanno”.
– Qualche anno fa, dopo aver perso in finale al challenger di Kolding, in Danimarca, il croato Ivan Dodig si imbufalì e spaccò il trofeo destinato al finalista. Ovviamente ce l’aveva con l’arbitro per presunte chiamate sfavorevoli.
Questo sono solo alcuni degli episodi di uno sport bellissimo, ma non più così intonso come qualche decennio fa. Ma i tempi cambiano, ed è così anche nel tennis.
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