L’allenatore del numero uno italiano, intervistato dal sito della Federtennis, ha parlato del suo percorso di avvicinamento al 2021
Matteo Berrrettini viene da un anno non facile, quello in cui era chiamato alla riconferma dopo l’incredibile scalata che lo aveva portato nella top 10 del ranking ATP. Nonostante diverse difficoltà e, soprattutto, il piccolo dettaglio di una pandemia che ha sconvolto anche lo sport, il tennista romano è riuscito a rimanere tra i primi dieci della classifica mondiale e ha raccolto anche qualche soddisfazione. Dalla settimana di Londra come riserva per le Finals è iniziato il percorso di avvicinamento al 2021, come raccontato anche dal coach Vincenzo Santopadre.
“Ora siamo a Montecarlo, ma il nostro lavoro è cominciato oltre un mese fa – spiega l’allenatore di Berrettini ai microfoni del sito della Federtennis –. In occasione delle ATP Finals siamo volati a Londra con l’idea di affrontare una decina di giorni di allenamenti particolarmente intensi a 360°: prevenzione, tennis e preparazione fisica. Essere quasi certi del fatto che Matteo non avrebbe giocato il Master, visto che gli otto presenti erano tutti in un ottimo stato di salute, ci ha consentito di poter pianificare bene le cose”.
“Una volta lasciata l’Inghilterra si è concesso alcuni giorni di vacanza durante i quali ha continuato ad allenarsi dal punto di vista atletico, proprio per non perdere nulla del lavoro svolto fino a quel momento e per farsi trovare pronto per questa preseason che abbiamo iniziato ufficialmente da pochi giorni – continua Santopadre –. L’ambiente qui a Montecarlo è l’ideale sotto diversi profili. Molti giocatori professionisti fanno base nel Principato e in questi giorni Matteo ha avuto l’occasione di scendere in campo con Wawrinka, Fognini e Goffin, senza dimenticare suo fratello Jacopo“.
Santopadre ha spiegato che al momento è ancora definire una vera e propria programmazione per il prossimo anno, vista la precarietà di ogni torneo: “Siamo in attesa di capire quali saranno i primi impegni del 2021 in modo da poterci organizzare. Se, come sembra, dovessero inserire alcuni tornei prima degli Australian Open, valuteremo il da farsi. Giocare potrebbe essere un’ottima idea per diversi motivi. Ora dobbiamo continuare a lavorare sodo, giorno dopo giorno. Abbiamo voglia, come tutti i top player di andare più avanti possibile nei tornei importanti”.
Non è mancata qualche parola per i giovani italiani che negli ultimi anni si sono messi in mostra, in particolare Jannik Sinner e Lorenzo Musetti: “Jannik e Lorenzo hanno fatto delle cose incredibili, un po’ quello che è accaduto a Matteo nella passata stagione. Tutto il mondo si è accorto delle loro infinite qualità. Ciò che mi ha colpito in modo particolare è il loro essere bravi ragazzi. Uno degli aspetti ai quali do un peso specifico rilevante è l’atteggiamento, non solo in campo ma soprattutto fuori. La loro attitudine deve essere un esempio per tutto il movimento ed il tennis italiano del presente e del futuro non potrà che trarne giovamento. Quanto fatto in passato da Fognini, Seppi e Cecchinato ha inciso sul presente di Berrettini e Sonego, che a loro volta stanno facendo da traino a professionisti ancora più giovani. É normale che ora abbiano i riflettori puntati addosso, ma devono darsi il tempo per perdere partite e per imparare. Possiamo arrivare lontano”.