La testimonianza della Vekic accompagnata da quella di Maria Sakkari. «È più una raccomandazione, nessuno ci ha esplicitamente detto di rimanere chiusi in camera», spiega la greca.
Arrivano le prime testimonianze da Palermo, direttamente dalle giocatrici presenti nel main draw del Ladies Open. Il torneo siciliano ha una grande responsabilità sulle spalle, essendo il primo torneo ufficiale dopo la ripartenza. Qualche critica è sorta negli scorsi giorni sulla gestione delle giocatrici, alimentata dal caso positivo della bulgara Tomova. “Ho la sensazione che a New York ci sarà la vera bolla – racconta Donna Vekic, testa di serie numero 6 -. Qui a Palermo si dice ci sia una bolla, ma non è così. Non voglio mentire dicendo che starò chiusa in una stanza per tutto il giorno quando non sarà così. Sono stata a cena fuori. Chiaro, usiamo la massima attenzione e stiamo distanti dagli altri, ma non resto chiusa in una stanza e come me un buon 90% delle giocatrici. Spero invece che a New York ci siano multe. Altrimenti, se le regole finiranno per contraddirsi, è semplicemente inutile”.
Ad aggiungere dettagli su quanto sta avvenendo a Palermo è la greca Maria Sakkari, terza favorita del seeding di Palermo: “È più una raccomandazione, nessuno ci ha esplicitamente ammonito a rimanere chiuse in camera – rivela -. Io però lo faccio, limito il mio tempo al circolo e faccio il mio. Penso che chiunque tra noi giocatrici sia molto arrabbiata. Siamo a 20 giorni dall’inizio del Western & Southern Open, e nessuno ci ha ancora confermato se lo US Open effettivamente si svolgerà”.