Le dichiarazioni del ventidue volte campione Major dopo la sorprendente sconfitta con Tiafoe negli ottavi di finale.
Rafael Nadal, avendo perso agli ottavi di finale degli US Open per mano di Frances Tiafoe, è costretto ad abbandonare l’idea di vincere il suo 23esimo Major e non ha più nelle proprie mani il suo destino nella corsa al primo posto nella classifica mondiale, che adesso vede in pole position Carlos Alcaraz e Casper Ruud. Intervistato in conferenza stampa, il numero 2 del seeding non ha voluto cercare scuse e ha fatto molta autocritica, spiegando di non essersi espresso ad un livello sufficiente.
“La differenza è semplice – ha affermato lo spagnolo –: io ho giocato male, mentre lui ha fatto una grande partita. Non sono stato in grado di mantenere alto il mio livello con continuità, non ero abbastanza rapido nei movimenti e lui riusciva sempre a prendere la palla in anticipo. Il tennis è uno sport in cui la posizione in campo fa la differenza e lui era spesso in grado di relegarmi a correre dietro la riga di fondo. Ormai ho 36 anni e non sono più in grado di vincere un match giocando sempre in difesa, dunque i miei fondamentali dovevano essere migliori oggi. Adesso è difficile per me analizzare la sconfitta, ma sicuramente gli ho insinuato tanti dubbi nella testa e lui ha potuto giocare con una certa libertà anche nei momenti importanti. Questo semplicemente, non ho scuse: lui ha giocato meglio e ha meritato la vittoria“.
Quanto il recupero dal problema addominale di cui ha sofferto a Wimbledon lo ha condizionato nella preparazione a questo Slam? A suo dire, poco o nulla. “Possiamo sempre lamentarci di qualcosa, ma questo non cambierà la situazione. Potrei adesso dirvi che, se non mi fossi infortunato, avrei vinto Wimbledon, idem dicasi per qualche altro torneo in passato. Ma gli infortuni hanno sempre fatto parte della mia carriera e, anzi, spesso le cose sono andate anche meglio di quel che mi sarei immaginato, come all’Australian Open o al Roland Garros quest’anno. A volte ho vinto anche senza essermi potuto preparare al meglio, quindi non posso utilizzare questa come scusa. Devo fare autocritica: la scorsa settimana mi sono allenato bene, poi è iniziato il torneo e ho visto il mio livello calare. Probabilmente non sono stato bravo dal punto di vista mentale, ma tutti questi discorsi adesso non hanno senso. Sono giunto al quarto turno degli US Open e ho affrontato un giocatore migliore di me. Questo è il motivo per cui sono costretto a prendere l’aereo e a tornare a casa”.
Infine, un commento su Carlos Alcaraz: “Non l’ho visto giocare in questi giorni, ma credo che, se è ancora in gara, abbia fatto vedere buone cose. Adesso si trova nelle migliori condizioni possibili per conquistare il suo primo Slam e diventare numero 1 del mondo. Gli auguro buona fortuna”.