L’allenatore del fresco vincitore degli Us Open analizza il percorso di crescita del proprio allievo

Carlos Alcaraz, nuovo campione degli Us Open, è diventato il più giovane numero uno nella storia. Uno degli artefici di questo capolavoro è senza ombra di dubbio Juan Carlos Ferrero, che non nasconde la propria soddisfazione per il traguardo raggiunto dal suo allievo. “Da quando ho iniziato a lavorare con lui, ho intravisto cose diverse rispetto ai bambini della sua età – rivela Ferrero -. Aveva gambe veloci ma nessun muscolo quando l’ho incontrato la prima volta a 15 anni. Col tempo è diventato un grande giocatore, uno che non si arrende mai. Lo abbiamo potuto constatare nelle partite contro Cilic, Sinner e Tiafoe. Meravigliato del risultato? No, perché conosco il suo livello – spiega El Mosquito -. Può essere una sorpresa per tutti tranne che per me, perché mi alleno con lui ogni giorno e so di cosa è capace. Ero certo che se non fosse stato quest’anno, sarebbe potuto essere campione Slam nel 2023. Gli ho già detto che ha sviluppato appena il 60% del suo potenziale. Ha ancora molti margini di miglioramento in risposta, al servizio e con il rovescio. Ha tutte le carte in regola per diventare uno dei migliori di sempre chiosa Ferrero.