USTA non è preoccupata dalla cancellazione del Citi Open e continua a lavorare ai protocolli per New York

Dopo la cancellazione del Citi Open di Washington, USTA aveva chiarito che Western & Southern Open e gli US Open non sarebbero stati in dubbio. In questo verso la federazione continua a lavorare ai protocolli per i due tornei in programma a New York dove dal 15 agosto saranno attuate tutte le misure sanitarie necessarie. All’arrivo i giocatori dovranno sottoporsi ad un tampone, solo 48 ore dopo, in caso di negatività saranno consegnate le credenziali. Ogni giocatore potrà portare con se un accompagnatore, al quale potrà aggiungersi un altro una volta completate le operazioni iniziali. In caso di positività nei primi giorni, i tennisti potrebbero comunque riuscire a giocare lo slam; infatti chi risulterà positivo tra il 15 e il 18 agosto sarà isolato per quattordici giorni e potrà poi giocare la rassegna in caso di via libera del medico.

Tra le novità risulta anche il cambio dell’hotel ufficiale, non più il TWA, ma il Long Island Marriott ed il The Garden City Hotel entrambi a circa mezz’ora dai campi di gioco. Rimane la possibilità di affittare case private al prezzo minimo di 40.000 dollari. L’ultima questione rimasta in sospeso è quella della quarantena al ritorno in Europa, con il conseguente rischio per i giocatori di dover rimanere fermi per 14 giorni, salutando così il torneo di Madrid. USTA ha comunicato che è già al lavoro con ATP, WTA e le altre federazioni nazionali per fare in modo che i giocatori possano essere esentati dalla quarantena. Al momento non c’è niente di certo, ma in Spagna i protagonisti dei tour potrebbero entrare come “Impiegati altamente qualificati”, mentre per la Francia la questione non avrebbe ancora trovato un vero punto di snodo.