Le parole dello svizzero, che in United Cup ricopre anche il ruolo di capitano del suo team, dopo la grande vittoria ottenuta ai danni di Alexander Bublik

Grazie alla vittoria ottenuta con il punteggio di 6-3 7-6(3) su Alexander Bublik, Stan Wawrinka ha regalato alla sua Svizzera il punto decisivo per battere il Kazakistan nella prima sfida di United Cup. In conferenza stampa, l’ex numero 3 del mondo ha commentato così la sua prestazione: “Personalmente sono molto contento del mio gioco. Penso che il livello fosse davvero buono, ero molto concentrato. Non mi aspettavo di giocare così bene la prima partita dell’anno, soprattutto dopo la complicata preparazione, e di giocare così bene e così aggressivo. Inoltre, non è mai facile giocare contro Alexander, ma ho tenuto un buon livello per tutta la partita e ne sono contento. Per quanto riguarda la vittoria della squadra, dopo ho visto giocare Teichmann e penso che sia stata anche la sua una bella partita. È stata una grande vittoria, un buon approccio e una bella lotta. Siamo tutti super contenti della vittoria della squadra“.

Un ruolo d’eccezione per Wawrinka in questa competizione, dove ricopre anche la funzione di capitano della sua squadra: “Finora è stato fantastico, volevo davvero essere qui per questo nuovo evento. Penso che sia una buona idea combinare tennis femminile e maschile. Per quanto riguarda il fatto di essere il capitano, è qualcosa che non ho mai fatto, quindi volevo davvero godermi questo nuovo torneo. Essere il capitano è qualcosa di diverso. Penso che finora sia stata una grande esperienza. Mi piace molto stare in panchina e parlare con i giocatori, vedere cosa pensano e cosa vedono in campo. Si può imparare molto. Poi come giocatore, certo, mi metto sempre molta pressione, soprattutto quando gioco per la squadra perché è importante assicurarsi di fare le cose correttamente“.

Il primo motivo per cui ho deciso di tornare in campo sono i tifosi e l’emozione che provo quando gioco – ha continuato Stan –. Penso che tornare in Australia sia sempre speciale. I tifosi qui sono fantastici, amano lo sport e vengono a divertirsi durante le partite. C’era una bella atmosfera stasera e l’ho adorato. Penso che sia la prima ragione per cui vado avanti. Sono sicuro che il giorno in cui smetterò di giocare a tennis non riproverò mai più quell’emozione. Amo il gioco, la competizione e il processo per arrivarci anche quando è difficile. Voglio provare a tornare in testa alla classifica, non so fin dove posso arrivare, è difficile dirlo. Ora sono molto indietro, ma il mio livello è lì e so di poter battere la maggior parte dei giocatori“.

Infine, lo svizzero ha parlato dei possibili traguardi futuri: “Penso che sia impossibile confrontare Roger e Rafa con il resto dei giocatori, siamo tutti diversi. Nel mio caso ho subito il mio primo grande intervento chirurgico nel 2017 e poi sono di nuovo tornato tra i primi 20. Stavo giocando ad un livello molto alto e ne ero molto contento. Ora ho subito un’altra operazione e ho già 37 anni, 38 l’anno prossimo. Non sto diventando più giovane. È più difficile. Penso di avere ancora dei grandi risultati in me, posso vincere tornei e spero di riuscirci la prossima stagione. Non sono sicuro del livello del torneo, ma finché mi divertirò andrò avanti“.