Le parole di Matteo Berrettini e Lucia Bronzetti dopo la vittoria dell’Italia contro la Grecia, che ha consentito alla nazionale azzurra di raggiungere la finale della United Cup, dove affronterà gli Stati Uniti, vincitori dello scontro contro la Polonia.
L’Italia ha raggiunto la finale della prima edizione della United Cup. La nazionale azzurra si è imposta sulla Grecia per 4-1, guadagnandosi il pass che consentirà ai nostri di sfidare la nazionale degli Stati Uniti, vittoriosa contro la Polonia di Swiatek e Hurkacz. Decisivo il punto ottenuto da Lucia Bronzetti, che ha battuto Valentini Grammatikopoulou 6-2 6-3. “Non è stato facile, perché questa partita era decisiva. Sentivo la pressione di dover vincere. Ma avercela fatta è ancora più importante. Sono felice”. – Così ha commentato la partita Bronzetti in conferenza stampa, e ha anche parlato del momento in cui ha scoperto che dall’altra parte della rete non ci sarebbe stata Papamichail ma Grammatikopoulou: “Quando l’ho vista riscaldarsi in palestra ho capito che avrebbe giocato lei. Ci ho perso due volte, ma ci ho anche vinto due volte in Italia. Sapevo che sarebbe stato un match duro. Ora sono orgogliosa di me perché in campo ho avuto un buon atteggiamento e ho giocato bene”.
Altro protagonista di giornata è stato Matteo Berrettini, che ha perso il proprio match contro Stefanos Tsitsipas per 4-6 7-6(2) 6-4. Una partita bellissima, che ha dato per lunghi tratti l’impressione di essere in bilico verso entrambi i contendenti. Purtroppo Matteo non è riuscito a vincere neppure questo quarto scontro in carriera contro il greco, e questo è stato il suo commento: “Personalmente è stato un grande match, in una grande atmosfera. Sapevamo che in Australia c’è una bella comunità greca quindi ovviamente li abbiamo sentiti sul campo. Ma è stato tutto davvero bello. Mi piace molto giocare con il pubblico, specialmente dopo aver sperimentato gli spalti chiusi con il Covid. Amiamo il pubblico e ci piace quando si fa sentire. Ovviamente non ero felice alla fine, però la cosa bella delle competizioni a squadra è che, anche quando perdi, puoi ancora vincere il tie. E grazie a Lucia e agli altri compagni di squadra, sono felice del fatto che giocheremo la finale di domani. Personalmente, ho giocato un buon match, non sono felice del risultato ma la testa è già agli Stati Uniti”.
Una caratteristica fondamentale di questa Italia è lo spirito di squadra. Nonostante gli avversari possano essere più accreditati alla vittoria, i nostri non si arrendono e danno battaglia fino all’ultimo. Il clima in campo è importantissimo, ma quello fuori lo è altrettanto. Ecco cosa ne pensa Berrettini: “Penso che quando giochi competizioni di squadra è importante creare un gruppo solido fuori dal campo perché ti aiuta a performare meglio in campo. Questo è ciò che abbiamo fatto dal primo giorno. Quando abbiamo capito quale sarebbe stata la squadra, quindi quando abbiamo firmato per iscriverci, abbiamo iniziato subito a consolidare il gruppo, parlando di quando saremmo venuti qui e di come avremmo festeggiato il Natale sull’aereo insieme. Abbiamo iniziato a passare del tempo insieme e creare questo legame è molto importante. Penso che siamo in finale perché siamo un gruppo unito fuori dal campo”.