Il serbo conquista il suo ventesimo Slam, raggiungendo Roger Federer e Rafael Nadal

E ventesimo Slam sia per Novak Djokovic! Il serbo batte un super Matteo Berrettini con il punteggio finale di 6-7 6-4 6-4 6-3 e diventa, al pari di Roger Federer e Rafael Nadal, il tennista della storia con più titoli Major in bacheca. Era dal 1969 che un tennista non riusciva a trionfare nei primi 3 Slam stagionali: ai tempi fu Rod Laver. Djokovic, ora, è a sole sette partite dal completare il Grande Slam e questa sarebbe un’impresa storica per il tennis moderno. Terzo Wimbledon vinto consecutivamente per il primo tennista al mondo, sesto in totale.

Grandi complimenti però vanno fatti a Matteo Berrettini, che è stato in grado di giocare alla pari con questo Novak Djokovic: la corsa dell’azzurro non è di certo finita qui!

La partenza è molto tesa per entrambi: nel primo game, Djokovic commette due doppi falli, Berrettini affossa due rovesci in rete e alla fine il serbo tiene il turno di battuta. Dopo le iniziali difficoltà, il numero 1 del mondo spicca il volo, approfittando dei troppi errori dell’azzurro. La diretta conseguenza di ciò è un break di vantaggio, che lo porta 5-2. Il romano, allora, si ritrova, dopo solo mezz’ora, a servire per rimanere nel set e fatica incredibilmente a conquistare il gioco, terminato dopo 22 punti e con un set point annullato. Il numero 9 del mondo, uscito indenne da questo turno di servizio combattuto, ritrova grande fiducia e potenza con i suoi colpi, mette Djokovic spalle al muro e ottiene il controbreak, rientrando prepotentemente in partita. Logica conclusione di quanto visto in questa frazione iniziale è il tiebreak, dominato da Matteo per 7 punti a 4: è l’azzurro in vantaggio alla fine del primo set, epilogo alquanto inaspettato vista la falsa partenza del nostro portacolori.

Nel secondo set, tuttavia, arriva il ruggito del serbo, il quale si porta immediatamente in vantaggio di due break. Sotto 5-1, Berrettini riesce, ancora una volta, a reagire, assottigliando lo svantaggio e recuperando un break, ma stavolta il margine è rassicurante. L’italiano risale dallo 0-40 nel nono game e prova a mettere pressione sul servizio del serbo, il quale non fallisce l’appuntamento con la chiusura del parziale: 1 set pari dopo due ore di gioco.

La terza frazione è decisamente più lineare rispetto alle altre due: Djokovic strappa il servizio al suo avversario nel terzo gioco e, eccezion fatta per il sesto game, in cui deve cancellare due palle del controbreak, amministra con semplicità il vantaggio acquisito, chiudendo con il punteggio di 6-4.

Nel quarto parziale, per la prima volta, il nostro numero 1 riesce a conquistare i suoi primi due turni di servizio, ma il serbo non lo lascia scappar via, nonostante un po’ di nervosismo legato al pubblico, quasi tutto schierato dalla parte del suo avversario. Sul 3-2, Matteo si porta 0-30, ma il campione delle ultime due edizioni è bravissimo a ribaltare la situazione, complice anche un punto clamoroso in difesa. I game diventano tutti combattuti: nel settimo arriva la prima palla break del set per il tennista di Belgrado che, grazie ad un doppio fallo dell’azzurro, ottiene un vantaggio che si rivela decisivo: 6-7 6-4 6-4 6-3 per Djokovic, che mette le mani sul suo sesto Wimbledon.