La sorpresa di giornata è di quelle che stordiscono: Marozsan, ungherese ben oltre la centesima posizione mondiale, supera in due set Carlos Alcaraz. E c’è di più: lo fa con maestria, dominando per buoni tratti il match!
Nel tennis, uno degli adagi ricorrenti recita che ‘…o muovi la palla o muovi i piedi’. Quasi uno slogan che la dice lunga sui compiti da portare in campo.
Allora vale la pena sottolineare che nel match appena archiviato, Carlos Alcaraz ha chiesto molto agli arti inferiori per rincorrere un oggetto gommoso mosso con grande padronanza da Fabian Marozsan, ungherese doc col viziaccio di giocare negli angoli più remoti del campo.
Un principio che fa del magiaro un giocatore dalla mano sensibile, capace di cambiare dal ‘cross al longline’ con perfetto controllo e dal colpo potente alla smorzata con perfetta scelta di tempo.
Stando così le cose vale anche la pena sfatare un altro luogo comune. Quello che vede il meglio classificato in cattiva giornata se prende la stesa dall’outsider di turno. Per dire che Carlos Alcaraz ha fatto il suo bel partitone ma l’altro ha giocato al suo stesso livello spaziando in ogni parte del campo e dominando con il proprio servizio lì dove lo spagnolo ha sempre faticato a salvare il suo.
Aggiungo che il fresco vincitore è uno dei migliori esecutori in circolazione in tema di smorzate, quelle veramente corte, improvvise e meravigliosamente maledette. Sorprende molto che un giocatore di tale destrezza navighi ben oltre la centesima posizione mondiale. Sorprende meno scoprendo che, quella del Foro, è per l’ungherese la prima partecipazione a un grande torneo del circuito maggiore avendo fin’ora frequentato il mondo dei tornei Challenger. Un’ulteriore dimostrazione che il possibile potenziale non sempre si riflette nella classifica mondiale.
Dunque per sapere se trattasi di exploit o di valore consolidato non resta che attendere il match contro Coric.
E non sarà una passeggiata di salute.