GlobalData analizza il denaro che avrebbe dovuto ricevere il major londinese nel 2020: dalle fragole agli sponsor, tutte le mancate entrate che si trasformeranno in grosse perdite in bilancio nonostante il risarcimento
L’analisi di GlobalData: la polizza limita solo i danni
La polizza assicurativa salva Wimbledon, ma solo in parte. Se l’assicurazione da 139 milioni di dollari, ideata nel 2003, ha evitato il peggio dal punto di vista economico, di certo non ha coperto tutte le perdite. “L’assicurazione ci aiuterà a proteggere gran parte del surplus”, rivelò dopo la cancellazione dell’edizione 2020 l’amministratore delegato uscente Richard Lewis. A sottolineare nel dettaglio le entrate che i Championships avrebbero dovuto godere quest’anno ci ha pensato GlobalData, società britannica esperta in analisi finanziarie. Jake Kemp, analista di Sportcal (una compagnia di GlobalData), ha confermato l’enorme danno provocato dall’assenza di media e sponsor. Tuttavia una grande fetta di guadagno è garantita anche e soprattutto dai biglietti: “I prezzi variano molto per i biglietti di Wimbledon – spiega Kemp – dai posti a terra a quelli del ‘centrale’: l’anno scorso oscillavano tra i 9 e i 278 dollari. I tickets sono sempre molto richiesti e, dopo aver esaminato le capacità quotidiane del pubblico, il torneo avrebbe avuto il potenziale per generare 52.508.900 di dollari in biglietti nel 2020, considerando i 500.397 fan presenti nel 2019″.
La tabella nel dettaglio: fragole con…pena
Come si nota dalla tabella sovrastante, è la potenza mediatica a offrire il maggior contributo economico a Wimbledon: secondo GlobalData i media avrebbero garantito oltre 87 milioni di dollari, più dei biglietti e degli sponsor. Proprio gli sponsor giocano un ruolo altrettanto importante con circa 51 milioni. Spicca inoltre il curioso dato legato alla vendita delle fragole, pietanza tipica e immancabile nel torneo londinese: la perdita si attesta sul mezzo milione di dollari. Wimbledon potrebbe comunque essere uno degli eventi a perdere meno in proporzione: “Gli organizzatori di eventi e le loro economie locali stanno perdendo una gran parte di incentivi economici derivanti dalla sponsorizzazione e dal turismo – ammette Jake Kemp -. Per molti tornei di livello inferiore, la presenza nel calendario è una garanzia per far sì che ci si possa dare l’appuntamento all’anno successivo. La cancellazione influenzerà gravemente sul loro reddito annuale. Alcuni tornei potrebbero addirittura non essere in grado di recuperare i costi e di conseguenza non essere in grado di ospitare l’evento negli anni a venire”.