Intervistato da Arab News, Stefanos Tsitsipas ha chieso scusa ad Andrey Rublev dopo averlo ferito pubblicamente in una recente conferenza stampa
Stefanos Tsitsipas non ha di certo fatto una bellissima figura alle Nitto ATP Finals di Torino: il numero 4 del mondo, infatti, è stato eliminato ai gironi dell’evento di fine stagione, e, come se non bastasse, ha molto fatto discutere il suo comportamento in conferenza stampa. Dopo aver perso contro Andrey Rublev un match che ha qualificato il russo per le semifinali, eliminando di conseguenza il greco, Tsitsipas ha dichiarato di “essere rimasto deluso per aver perso contro un giocatore che ha a disposizione poche armi”. Una frase che ha generato sgomento nei giornalisti, sui social e nello stesso Rublev, il quale ha poi accolto con delusione le parole del suo rivale. A distanza di oltre due settimane da quel giorno, il campione del Masters 1000 di Monte-Carlo ha chiesto scusa al numero 8 del mondo tramite un’intervista con Arab News, emittente al quale ha spiegato di essersi pentito dopo aver detto quelle cose.
“Quello che ho detto in quella conferenza stampa contro Rublev è stato molto ingiusto nei suoi confronti – ha affermato il finalista degli Internazionali BNL d’Italia –. L’ho fatto con un approccio diverso rispetto a quanto è parso all’esterno: volevo caricarlo di motivazioni in vista della sua semifinale contro Ruud, spronandolo a giocare ancora meglio. Le ragioni sono chiare: volevo davvero che Andrey vincesse la semifinale e volevo renderlo più concentrato e affamato in vista della sua partita successiva. È stato sbagliato, ma quello era il mio unico modo per chiudere la stagione tra i primi tre del ranking. Ci ho solo giocato un po’ e ho cercato di sfruttare le mie possibilità in quel momento. Ma ovviamente la cosa migliore sarebbe stata vincere la mia partita. Andrey è un giocatore eccellente. Ha una vasta gamma di armi che usa estremamente bene sul campo. Può colpire la palla molto forte, è una specie di Marat Safin della nuova generazione. Non credo che sia limitato nel suo gioco, penso stia da tempo dimostrando di poter competere contro i migliori. È uno dei ragazzi più disciplinati, molto professionale nel suo lavoro. È un ragazzo molto divertente, un’anima dolce, mi piace stare vicino a lui. È estremamente amichevole e gli piace anche prendersi un po’ in giro. In quel momento, ero estremamente deluso per non esser stato in grado di superare il girone e ho cercato di sfogare un po’ dell’energia negativa che covavo dentro: non è, tuttavia, stato il modo giusto. Sicuramente vorrei scusarmi di persona con lui: ciò che ho detto non corrisponde a quello che penso di lui nella realtà“.