Angela Buxton, vincitrice insieme ad Althea Gibson dei titoli di doppio di Roland Garros e Wimbledon si è spenta all’età di 85 anni

Angela Buxton si è spenta sabato 15 agosto all’età di 85 anni. Nata a Liverpool il 16 agosto 1934 da una coppia russo-ebraica le cui famiglie erano fuggite dalla persecuzione negli anni Novanta dell’Ottocento, la tennista britannica in carriera purtroppo non è passata agli onori della cronaca solo per i suoi risultati, ma anche per le discriminazioni ricevute in quanto ebrea. Un esempio di quanto detto lo fece la tennista stessa che nel 2019 ricordò un episodio che precedette la sua doppia finale a Wimbledon: “Nel 1956 arrivai in finale a Wimbledon in singolo ed in doppio. Il venerdì sera mia madre Violet desiderava partecipare al consueto ballo organizzato in concomitanza con i Championshipricorda Angela che all’epoca aveva 21 anni – Andammo nell’ufficio della LTA per chiedere un biglietto in più, ma una signora ci disse che erano finiti. A quel punto mia madre scocciata se ne andò facendo intuire che non sarei andataprosegue il racconto – A quel punto l’addetta della LTA si rese conto di cosa avrebbe significato la mia assenza e ci richiamò per darci il biglietto. Tutto questo non sarebbe successo a nessun altro giocatore britannico”. Le parole al tempo di Buxton parlando del trattamento riservatole.

Buxton all’indomani perse contro Shirley Fry nella finale del singolo, ma riuscì a riscattarsi con il trionfo in doppio con l’americana Althea Gibson, al tempo prima donna nera a competere sull’erba londinese. Le due vinsero contro Fry e Brough bissando il successo del Roland Garros. Angela nonostante l’anno successivo fu costretta al ritiro dal tennis, costruì un rapporto di amicizia con Gibson che nel 1957 e nel 1958 trionfò in singolare a Wimbledon. Al tempo entrambe però continuarono ad essere fortemente discriminate tant’è che in Gran Bretagna e negli Stati Uniti non potevano diventare socie di un tennis club. Nello specifico Buxton ricordò di essere stata ospite di un membro del club di Southport, perché nonostante fosse numero 1 d’Inghilterra non era autorizzata ad allenarsi nel circolo. Non era migliori il trattamento riservatole dalle connazionali che la ignoravano durante lo svolgimento di tornei internazionali. Dopo il ritiro Buxton allenò e scrisse libri, ma nonostante i suoi successi non fu mai iscritta all’All England Club.