In che direzione va il tennis in TV? Secondo solo al calcio nei palinsesti delle pay-tv, per il 2012 la copertura degli eventi è davvero impressionante. Riccardo Bisti
Novak Djokovic negli studi di Sky Sport
Di Riccardo Bisti
US Open 1995, Super Saturday. Il programma era da brivido. Prima Sampras-Courier, poi la finale femminile tra Steffi Graf e Monica Seles, infine Agassi-Becker. In Italia, come ormai da qualche anno, i diritti televisivi appartenevano a Tele+2. Ma erano anche i primi anni in cui il calcio in televisione stava prendendo piede. Quella sera c’era l’anticipo di Serie B tra Reggina e Perugia e Tele+ decise di far slittare Graf-Seles, trasmettendolo in differita di oltre un’ora. Sono passati 16 anni e un paio di ere tecnologiche, ma sembra un secolo. Oggi una cosa del genere non potrebbe mai accadere. E se succedesse, gli appassionati andrebbero in rivolta. All’epoca, Tele+2 era (quasi) l’unica emittente a trasmettere tennis, mentre oggi in Italia abbiamo una copertura eccezionale, in cui anche il palato più esigente viene accontenta- to. Ma in che direzione va il tennis in TV? Cosa ci aspetta per il 2012 e negli anni a venire? Per capirlo, abbiamo ascoltato le testimonianze degli attori più importanti nell’ambito delle TV tennistiche italiane, oltre alla società MP & Silva, media agency il cui business principale è l’acquisizione e la gestione dei diritti televisivi delle più svariate manifestazioni sportive. Cresciuta di anno in anno, possiede numerosi diritti di calcio, basket, motori e sport da combattimento. Da qualche mese, la sua presenza nel tennis è diventata fortissima con l’acquisizione di Roland Garros, per vicinanza geografica e culturale “lo Slam più amato dagli italiani”. Se il panorama televisivo del 2012 è quasi interamente delineato, il più grande punto interrogativo riguarda proprio lo Slam parigino. Sono ormai 7 anni che in Italia viene trasmesso solo da Eurosport. Ora, i diritti appartengono alla MP & Silva, il cui obiettivo è rivenderli paese per paese, con lo scopo di garantire maggior visibilità e penetrazione al prodotto. L’origine dell’interesse per Roland Garros, ce lo ha spiegato Andrea Radrizzani, CEO del gruppo. “Secondo noi il tennis è uno dei pochi sport ad avere un fascino veramente globale – spiega Radrizzani, che attualmente vive tra Londra e Singapore – e crediamo che i diritti dei tornei di tennis abbiano un buon potenziale in termini di crescita. Con la sua tradizione, Roland Garros ha rappresentato per noi una splendida opportunità. Il mondo dei media digitali sta cambiando rapidamente e la Federazione Francese crede che si possano migliorare l’esposizione mediatica e il reddito generato dai media partners. Noi contribuiremo a raggiungere questo obiettivo”. La prima mossa è già arrivata: in Gran Bretagna, dopo anni di trasmissione sulla BBC, il torneo sarà trasmesso dall’emittente privata I T V. E in Italia? Gli appassionati fremono, basta leggere qua e là su Internet. Radrizzani è un po’ evasivo: “Gli ultimi risultati del tennis italiano, soprattutto grazie a Francesca Schiavone e Flavia Pennetta, e la qualità di Roland Garros, potrebbero attira- re un grande pubblico in Italia. Alcuni canali del digitale terrestre hanno già manifestato il loro interesse a trasmettere l’evento”. Affermazione prudente, che lascia aperto qualsiasi scenario. In verità, quando MP & Silva ha acquistato i diritti, si sono subito diffuse le voci di un interessamento di Sky Sport, la nostra principale pay-tv che già trasmette (e continuerà a farlo) Wimbledon e il circuito Masters 1000. Abbiamo chiesto un pare- re a Marco Pistoni, 42 anni, attuale direttore dei canali di Sky Sport, dopo un passato a Tele+, IMG e Stream: “L'offerta Sky sarà analoga al 2011. Tra- smetteremo Wimbledon e i Masters 1000 per un totale di 1.200 ore di tennis, tutte in diretta e in alta definizione. 400 di queste saranno dedicate a Wimbledon, per cui lo sforzo sarà totalizzante. Io mi occupo dei canali di Sky, ma il nostro monte ore stagionale aumenterà grazie a Eurosport, canale che a tutti gli effetti fa parte del nostro pacchetto. Eurosport garantirà il meglio del circuito W TA, oltre all’Australian Open e allo US Open. Quanto a Roland Garros, la situazione è ancora aperta. I diritti sono stati acquistati da MP & Silva e non so a che punto siano le trattative. Un interessamento di Sky? Non so, non si tratta di non voler rispondere ma attualmente non ho informazioni particolari. Però una cosa la posso dire: in un modo o nell’altro, i nostri abbonati al pacchetto sport vedranno il torneo”. L’ultima affermazione è comunque importante: d’acchito verrebbe da pensare un’acquisizione di Sky (l’unica, va detto, ad avere la possibilità di una trasmissione integrale con la copertura di più campi) o a un mantenimento dei diritti da parte di Eurosport. In realtà, nel pacchetto sportivo di Sky fanno parte anche Sportitalia e SuperTennis. Ma se un’eventuale acquisizione di Sportitalia non sembrerebbe strategica (il canale pare intenzionato a ridurre i suoi palinsesti tennistici), SuperTennis si sta mostrando un attore sempre più importante nel panorama delle acquisizioni. Beatrice Manzari, coordinatrice di redazione, ci spiega la situazione: “L’interesse di SuperTennis c’è, ma ovviamente si tratta di una questione di costi. Allo stato attuale, noi saremmo pronti ad acquistare tutto quello che il nostro budget ci permetterà, nel caso fosse disponibile sul mercato. Molto verosimilmente, con le nostre disponibilità, ci potremmo forse permettere degli highlights o poco di più. In fondo, il nostro canale costa allo stesso modo (o pochissimo di più) di quanto costa a Sky una partita della Juventus. . .”.
DOPO IL CALCIO… SOLO TENNIS
Tanti si domandano quali siano i costi dei diritti di una prova del Grand Slam. Difficile avere una risposta dai diretti interessati, anche perché “nei contratti c’è una clausola che impone la riservatezza, quindi non possiamo dire quanto costano” dice Pistoni. Non arrivano risposte precise nemmeno da Radrizzani, che però accetta di fare un paragone con i costi degli altri sport, soprattutto in merito al calcio (sport in cui vanta una lunga esperienza proprio nella distribuzione dei diritti): “Rispetto al calcio, i cui costi sono aumentati in modo spaventoso negli ultimi 10 anni, i costi del tennis sono relativamente modesti e hanno un buon rapporto qualità-prezzo per le emittenti. In molti paesi, le cifre sborsate per trasmettere un solo top match di calcio possono costare più di un intero torneo del Grand Slam. In passato, almeno in parte, i valori del tennis dipendevano dalla presenza di star nazionali. Ultimamente, tuttavia, ci sono dei campioni il cui appeal è globale. Penso soprattutto a Federer, Nadal e Djokovic, ma anche a Wozniacki e Sharapova”. Alcune fonti sostenevano che il costo di un torneo del Grand Slam si attestasse sul milione, milione e mezzo di euro. Cifra a cui andrebbero aggiunti i costi di produzione, giornalistici e di affitto del segnale. Numeri importanti, che forse solo Sky ed Eurosport potrebbero permettersi di sborsare senza
grossi problemi. A proposito di questo, gli appassionati faticano a digerire l’enorme disparità di investimenti tra il calcio e gli altri sport. Per assicurarsi i diritti del campionato di Serie A fino al 2015, Sky verserà nelle casse della Lega Calcio la cifra record di un miliardo e 683 milioni di euro (558 milioni il primo anno, 561 il secondo e 564 il terzo). Una spesa enorme, che forse può spiegare la tendenza al risparmio sulle altre discipline. Quando chiediamo a Pistoni in che posizione metterebbe il tennis in un’ipotetica classifica degli sport trasmessi da Sky, la sua risposta è rassicurante. “Come monte ore, il tennis è di gran lunga al secondo posto dopo il calcio. Con le sue 1.200 ore doppia il golf, che si trova in terza posizione con 660. Poi vengono i motori. L’attenzione per il tennis è molto importante, perché si tratta di uno sport le cui produzioni sono tutte di qualità. Salvo qualche problema in occasione dei tornei all’aperto, soprattutto quando la pioggia fa slittare il programma, il tennis offre sempre la garanzia di un ottimo prodotto. Ci puntiamo molto anche perché è uno sport adatto a una TV a pagamento. Ha una stagione molto lunga e il singolo torneo ha una durata di più giorni. È l’ideale per arricchire i palinsesti ed è molto forte nel periodo estivo, quando non c’è il calcio”. Numeri importanti, confermati anche dall'altra emittente premium per il tennis, Eurosport, che continuerà a trasmettere Australian Open (per oltre 300 ore), US Open, l'intero circuito WTA e i tornei ATP di Doha, Queen's e Eastbourne. L'anno scorso si sono registrati numeri record di audience: per avere un riferimento, il primo Slam stagionale ha fatto registrare 1. 289. 000 spettatori sui vari canali di Eurosport, con un ascolto medio di 10.700 spettatori sulla rete principale. Tutto ciò, nonostante il torneo si svolga prevalentemente nelle ore notturne. Risultati che hanno spinto Eurosport a investire sempre più per offrire un servizio adeguato e all'avanguardia, come dimostrano il servizio di web-tv (Eurosport Player) e le varie applicazioni mobile (senza contare l'ottima qualità delle immagini HD).
E anche per Sky Sport l'impegno verso il mondo del tennis è destinato a rimanere analogo anche negli anni a venire. “Quello che ho detto per il 2012 vale anche per il 2013, anno in cui scadono gli attuali accordi – continua il direttore Pistoni -. Ma abbiamo tutta l’intenzione di rinnovarli. Noi ragioniamo a lungo termine: abbiamo la Serie A e la Champions League fino al 2015, i Giochi di Londra 2012 (in cui il torneo olimpico di tennis godrà di 80 ore di diretta, n. d. r. ), Sochi 2014 e Rio 2016. Anche nel tennis faremo così: attualmente i diritti scadono nel 2013 ma solo perché chi li possiede non li ha ancora messi in vendita per gli anni successivi. Tutto quello che si poteva insomma, lo abbiamo preso. E continueremo a farlo. Ripeto: il tennis è uno sport molto importante per il palinsesto di una TV sportiva”. Parole inattaccabili, anche se tra gli appassionati serpeggia un certo malcontento. La sensazione diffusa, in effetti, è quella di un disimpegno verso il nostro sport (in verità la sensazione è la stessa anche per tutte le altre discipline diverse dal calcio). Il 2011 è stato l’anno in cui Sky ha trasmesso meno tennis. Persi i tornei 500 a favore di SuperTennis, gli unici tornei trasmessi on-site sono stati Monte Carlo e Roma. Persino Wimbledon è stato commentato dagli studi di Milano, prima volta dopo oltre 20 anni (eccezion fatta per la presenza di due inviati sul posto, che però raccoglievano principalmente interviste e curiosità). “Ma il nostro sforzo è importante – dice Pistoni – anche perché ricevere il segnale in HD è ben più oneroso che in SD. L’impegno continuerà a esserci anche con gli studi di approfondimento e le tele- cronache del nostro team di commentatori, della cui qualità andiamo fieri”. La dura realtà, per chi ama il tennis, è che attualmente solo il calcio è in grado di attirare i grandi numeri. E Sky, in quanto azienda, ragiona in questo senso anche in termini di investimenti. Come darle torto? E quanto alla perdita dei tornei 500 per mano di SuperTennis, il ragionamento è chiaro: “L’arrivo di Super Tennis non ha condizionato il nostro approccio perché abbiamo deciso di focalizzare l’attenzione sui tornei più importanti. Per tenere alta la qualità dobbiamo investire di più. L’alta definizione e la bontà del servizio giornalistico sono un investimento importante. Basti pensare a Wimbledon, quando disponiamo di cinque segnali e dobbiamo farli commentare tutti. Insomma, il nostro atteggiamento sarebbe stato lo stesso anche se non fosse intervenuto un nuovo attore”.
IL FATTORE SUPERTENNIS
La novità più importante degli ultimi anni arriva proprio da SuperTennis, il canale della Federazione Italiana Tennis. Nato il 10 novembre 2008, dopo una partenza in sordina (e nonostante al- cune problematiche ancora esistenti), è diventato una realtà e un punto di riferimento per tutti gli appassionati. Un'emittente in chiaro e visibile attraverso varie modalità: non solo via satellite (e tramite Sky) e sul computer, ma anche sul digitale terrestre. Recentemente, il Ministero dello Sviluppo Economico ha assegnato al canale FI T il numero 64 nella griglia del D T T, accanto agli altri canali sportivi. La visibilità di SuperTennis, andata di pari passo con la digitalizzazione del paese, è ormai totale su tutto il territorio nazionale. “Siamo davvero contenti – racconta Beatrice Manzari, una vita dedicata al tennis, prima come speaker, poi come addetta stampa della FIT e adesso come coordinatrice della redazione di SuperTennis – Nell’agosto del 2008, il Presidente Angelo Binaghi mi disse che avrei lasciato l’ufficio stampa e sarei passata al canale televisivo. All’inizio c’erano tante perplessità, il primo anno è stato difficile, ma piano piano abbiamo preso piede e abbiamo acquistato la nostra dimensione”. Una dimensione molto importante sul piano quantitativo, ma con interessanti punte di qualità. La Manzari è piena di orgoglio quando ci racconta la programmazione per il 2012. “Sono confermati i tornei 500, inoltre abbiamo il World Group della Coppa Davis e della Fed Cup. Per quanto riguarda il circuito mondiale, il programma base prevede altri 17 tornei ATP 250 e 8 tornei WTA, compresi gli Internazionali BNL D’Italia. Ci fa piacere segnalare altri eventi importanti come la Hopman Cup, alcuni tornei challenger italiani, i film dei tornei Masters 1000 e la rubrica 'World of Tennis', trasmessa con cadenza mensile. Senza dimenticare le tappe del Senior Tour e la Serie A”. Un programma davvero ricco, che merita alcune precisazioni. Nella Coppa Davis sono previsti anche i match dell’Italia “che dovremo acquisire di volta in volta, ma lo faremo al 100%. Se, per assurdo, l’Italia dovesse andare in finale, sarebbe tutto molto più costoso, ma lo faremmo molto volentieri!”. Per la Fed Cup, invece, i diritti non comprendono i match dell’Italia. “ Appartengono alla RAI – continua la Manzari -. Significa che se le azzurre dovessero andare in finale, quella sarebbe trasmessa sulla RAI. Altrimenti la daremo noi, come accaduto nel 2011”. In questo mare di notizie positive, c’è la pecca di una qualità video non eccezionale. Il bitrate del canale, uno dei parametri più attendibili per verificarne la qualità, è di 2,7 mb/s, la più bassa tra i canali che abbiamo preso in esame (rilevazione dell’8 novembre), ma l’evoluzione del canale è stata rapida e un filo inaspettata. “Noi siamo nati principalmente per trasmettere i tornei minori e offrire visibilità all’attività nazionale – racconta la Manzari –. Poi ci siamo accorti che penetrare nel territorio non è semplicissimo. I tornei italiani fanno fatica, hanno i loro sponsor, la loro realtà, la televisione locale… e allora ci siamo lanciati in un’ottica più internazionale. Se pensavamo di fare così? Diciamo che era un’ambizione che sussurravamo a bassa voce, poi ci siamo resi conto che si poteva fare. Il canale andava, i riscontri ci sono stati e gli stessi possessori dei diritti (mi riferisco soprattutto a IMG e IEC) si sono rivolti a noi perché hanno visto in SuperTennis un interlocutore praticamente unico in ambito europeo. Insomma, gli sforzi sono stati ripagati anche dalle tantissime mail che riceviamo. Magli appassionati di tennis, si sa, sono così…”. SuperTennis – va detto – è un’incognita a livello economico. Per un costo annuo che da bilancio 2010 ha superato i 4 milioni di euro (per l’esattezza 4. 283. 011), gli introiti sono davvero modesti. Sempre dal bilancio 2010, gli incassi sono stati di 327.736 euro tra ricavi per vendite e proventi vari. Il resto delle spese (3. 955. 275) sono stati sostenuti direttamente dalla Federazione Italiana Tennis, che crede moltissimo nelle potenzialità del canale (soprattutto nella persona del Presidente Angelo Binaghi) tanto da investire una fetta importante del proprio bilancio nella TV. Si potrebbe discutere all’infinito se sia giusto o meno, se forse sarebbe meglio operare anche in altre direzioni per promuovere il nostro sport, magari riducendo le tasse federali che sono aumentate parecchio proprio in concomitanza con l’arrivo di Super Tennis. “Trasmettendo tanto tennis di qualità – sottolinea la Manzari – noi raggiungiamo anche il nostro obiettivo di coinvolgere i teen-ager, che poi sono il nostro target di riferimento. Ci interessano anche i soci dei circoli, per carità, ma vogliamo diffondere il tennis presso i giovani”. Di certo – e questo non si può negare – Super Tennis è un potentissimo strumento politico per l’attuale gestione federale, dove poter magnificare il proprio operato senza la- sciare spazio ad altri tipi di interventi. Al di là di questo, per l’appassionato, chiaramente poco interessato alle vicende della politica tennistica e che vuole semplicemente vedere tennis dal- la mattina alla sera, la crescita del canale FIT è stata manna dal cielo. Solo il tempo stabilirà se SuperTennis avrà centrato i suoi dichiarati obiettivi di promozione.
NESSUN LAMENTO
In definitiva, l’appassionato italiano non può lamentarsi. Negli ultimi anni abbiamo avuto (e continueremo ad avere) tantissimo tennis in diretta, sia in chiaro sia a pagamento. A parte l’incognita Roland Garros (che comunque troverà uno sbocco nelle prossime settimane), avremo gli Slam e il top dei circuiti ATP e WTA su Sky Sport ed Eurosport, mentre SuperTennis coprirà con un grande sforzo quantitativo tutto ciò che resta libero, a partire dalla Da- vis e dagli ATP 500. Per quanto riguarda le reti generaliste, l’offerta sarà ridotta al lumicino. Come detto, la Rai trasmetterà i match di Fed Cup della nazionale italiana, mentre Mediaset offrirà le fasi finali degli Internazionali d’Italia come ormai avviene dal 2004. Si potrebbe sempre fare meglio, certo. Ma in tempi di crisi, in cui solo il calcio sembra essere il motore dello sport in TV, l'appassionato di tennis non può certo lamentarsi.
LA QUALITÀDELL'IMMAGINE
Il “bitrate” è uno degli strumenti più efficaci per verificare la qualità dell’immagine di un canale tv. Abbiamo dunque verificato il bitrate dei vari canali che trasmettono tennis. Detto che sono valori che dipendono anche
da altri fattori (la tv, il decoder), più la cifra è alta, minore è la compressione e maggiore la qualità dell’immagine. Le rilevazioni sono sta- te effettuate il giorno 8 novembre 2011.
EUROSPORT HD10,4 mb/s
SKY SPORT 2 HD10, 0 mb/s
SKY SPORT 3 HD9,9 mb/s
SKY SPORT EXTRA HD9,3 mb/s
ITALIA 16,4 mb/s
RAI SPORT 25,1 mb/s
RAI SPORT 15,0 mb/s
SKY SPORT EXTRA4,4 mb/s
SKY SPORT 34,2 mb/s
SKY SPORT 24,2 mb/s
EUROSPORT3,5 mb/s
EUROSPORT 23,2 mb/s
SPORTITALIA 22,9 mb/s
SUPERTENNIS2,7 mb/s
In generale, per avere una buona immagine, il bitrate deve essere in- torno ai 5 mb/s. È evi- dente che l’avvento dei canali in HD ha alzato l’asticella della qualità, ma va detto che all’estero sono ancora avanti. Per esempio, il bitrate di Sky Sports HD1 e Sky Sports HD2 può raggiungere anche i 20 mb/s.
TV ESTERE
Limitandoci a Hotbird, abbiamo Dubai Sport
3 (tornei ATP-WTA di Dubai e le fasi finali
di vari tornei WTA) e Arryadia (tutto il tennis marocchino dall'ATPdi Casablanca al WTA di Fes, dai match di Coppa Davis a diversi tornei challenger). Se si dispone di una parabola motorizzata si riesce a vedere praticamente tutto, e in chiaro.
Su Astra si trova la versione tedesca di Eu- rosport più altri canali tedeschi (vari tornei ATP). Spostandosi su Astra 2, sono in chiaro i canali della BBC,una vera manna per Wimbledon e i tornei britannici. Se si punta la parabola su Nilesat, si “pesca” Al Jazeera Sport 2, dove vanno
in onda i Masters 1000. Negli ultimi due casi è necessario avere parabole di grosse dimensioni poiché il footprint del satellite è incentrato sui paesi di riferimento e il segnale arriva più debole.
STREAMING
Una valida alternativa alla tv sono gli streaming Internet: l’immagine televisiva viene irradiata online e può essere seguita direttamente dallo schermo del proprio PC. Con l’avvento della banda larga, la qualità è sempre migliore e in alcuni casi non ha nulla da invidiare a quella della TV, al punto che le emittenti televisive e le istituzioni tennistiche hanno fiutato il business e lanciato dei veri e propri canali online. Il sito “principe” è indubbiamente tennistv.com, lo streaming “ufficiale” di ATP e WTA. Sottoscrivendo un abbonamento dal costo contenuto (14.95 € per un mese, 89.95 € per un anno), si avrà accesso a tutti i match di ben 52 tornei ATP e dei tornei WTA International (i tornei Premier non sono disponibili in Europa). Scaricando le rispettive App, lo streaming di Tennis TV è disponibile anche sui supporti Ipad, Iphone e Android. C'è poi Eurosport Player (euro- sportplayer.it), l’innovati- vo sistema che permette di accedere a tutti i contenuti di Eurosport. Non solo i due canali tele- visivi, ma anche gli eventi di cui Eurosport detiene i diritti e magari non riesce a mandare nella loro interezza per motivi di palinsesto. Se dunque volete il meglio del circuito WTA più una copertura totale di Australian Open e US Open, vale la pena spendere 4.90 € per un mese o 39.90 € per un anno. Su itfteamevents.tv si possono invece seguire Coppa Davis e Fed Cup (4.95 $ per un giorno, 9.95 $ per un weekend, 49.95 $ per un anno). Insomma, con circa 170 euro annui si può mettere tutto il tennis dentro lo schermo del proprio PC.
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