Il numero uno americano, Taylor Ffritz, ha rilasciato delle interessanti dichiarazioni alla stampa dopo la sconfitta della propria nazionale in Davis Cup. Ha parlato della poca risonanza mediatica e di tifo che ormai viene riservata all’evento nella propria patria.
Taylor Fritz ha parlato alla stampa, dopo la sconfitta degli Stati Uniti contro la nazionale italiana. Il numero uno americano ha commentato così la propria partecipazione alla competizione: “Si tratta sempre di un onore rappresentare il mio paese, ma dopo un anno intero passato a viaggiare e dopo aver disputato le ATP Finals non è stato facile. Mi sono compromesso con Mardy (Fish), gli avevo dato la mia parola e per questo sono qua. Mi è sembrato incredibile che alle 10 di mattina ci fosse così tanta gente nello stadio, non me lo aspettavo. Questa è la strada su cui questo evento deve proseguire”. Il problema, secondo l’attuale numero 9 al mondo, è che il torneo non ha la stessa risonanza in tutto il mondo. Anzi, probabilmente il problema più grande è proprio che negli Stati Uniti non si respira un’aria di interesse verso il torneo: “Credo che a nessuno importi realmente se vinciamo qui. Nel caso in cui vincessimo il titolo, ho dei dubbi sul fatto che l’ESPN possa dare la notizia. A noi questo non cambia nulla, tutti gli anni abbiamo voglia di vincerla, indipendentemente dalla rilevanza mediatica che questo possa avere. Può darsi che l’unica eventualità che porti la gente a interessarsi a questo evento è che si vinca, prima o poi”. Insomma, una dichiarazione rassegnata di uno sportivo che riconosce di non sentirsi sufficientemente appoggiato dalla propria patria. Fritz ha riflettuto anche sulle condizioni del campo e della palla, di cui tanto si è parlato nei giorni scorsi: “Durante la partita potevo pensare solo a quanto fossero inadatte queste palle, al modo in cui si consumano e all’impossibilità di tirare un vincente, è incredibile. Mi sono accorto di quanto non fosse possibile giocare con aggressività e prendere rischi, era impossibile andare fuori dagli schemi. Riguardo alla velocità del campo, non posso non esprimermi, la verità è che mi risultava impossibile tirare vincenti”.