Il CEO della WTA, intervistato da “The National”, ha parlato degli scenari futuri per il tennis, che dovrà ancora convivere con la pandemia
Il tennis dovrebbe ufficialmente ripartire ad agosto con i primi tornei maschili e femminili, anche se rimane grossa incertezza sui singoli eventi, come dimostra la cancellazione nella giornata di ieri dell’ATP di Washington. Anche il circuito femminile, si muove con cautela, come dimostrano le parole di Steve Simon, CEO di WTA, ai microfoni del quotidiano emiratino “The National”. “Stiamo affrontando questa situazione con gli occhi aperti e non esiteremo a fermare tutto se scoprissimo di non poter gestire la cosa o se avremo troppi contagiati e non potremo far viaggiare gli atleti – ha affermato Simon –. Non andremo avanti per il gusto di andare avanti, ma perché funzionerà. Dobbiamo provare per sapere se funzionerà. Quindi abbiamo tre eventi con cui iniziare, che disputeremo indipendentemente da qualsiasi decisione presa. Valuteremo quelli e sceglieremo come procedere per il resto dell’anno”
“Dobbiamo capire come andare avanti con l’obiettivo di tutelare tutti perché se si cerca di tornare alla normalità, probabilmente non la vedremo fino al 2022” – ha continuato il CEO di WTA, che poi detto la sua sulla situazione della Cina, che ha annunciato l’assenza di eventi sportivi per il 2020 salvo rare eccezioni: “Penso che sapremo nelle prossime due settimane se saremo in grado di giocare in Cina o meno. Speriamo sicuramente di farcela. Abbiamo avuto conversazioni con le entità governative all’interno della Cina e ovviamente stanno guardando ad un quadro molto più grande del tennis, che dobbiamo rispettare. Non so se ci andremo o no, penso che al momento le possibilità siano 50-50“.