Stefanos Tsitsipas, dopo aver eliminato Jannik Sinner ai quarti di finale degli Australian Open, racconta il processo di maturazione che l’infortunio lo ha portato ad intraprendere

Stefanos Tsitsipas ha battuto Jannik Sinner nei quarti di finale degli Australian Open, raggiungendo la quinta semifinale Slam della sua carriera e diventando il quarto tennista più giovane del ventunesimo secolo ad ottenere tale obiettivo (avanti a lui solo Novak Djokovic, Rafael Nadal ed Andy Roddick). In conferenza stampa, l’ellenico ha potuto esprimere tutta la sua soddisfazione per l’ottima prestazione di cui si è reso protagonista, soffermandosi anche sulle condizioni del gomito appena operato. “Sono veramente felice della maniera in cui ho giocato e dell’umiltà che sto mostrando in questo torneo. Ho sempre avuto la lucidità di restare con i piedi per terra e di valutare le mie condizioni giorno per giorno. Ci sono dei giorni in cui il gomito sta meglio e mi sento più in fiducia, mi sento più sicuro per spingere e tirare forte: questo è ciò che è accaduto oggi. L’infortunio mi ha insegnato tante cose, soprattutto ora considero diversamente le mie priorità: ad esempio, ora so che il proprio background è fondamentale e che mi trovo, in quanto atleta, in una posizione privilegiata rispetto a tante altre persone”.

Potenzialmente, il greco potrebbe, in semifinale, sfidare Daniil Medvedev, collega con cui il rapporto non è stato idilliaco anni fa: Io e Daniil adesso abbiamo un buon rapporto, è cresciuto tanto dopo la Laver Cup. Certo, non ci sentiamo spesso, né l’abbiamo fatto negli ultimi mesi, tuttavia sentiamo un gran rispetto reciproco in quanto grandi rivali: entrambi lottiamo per lo stesso sogno”.