Il torinese sogna le Atp Finals vicino casa: “Almeno pensarci è d’obbligo”. La quarantena e il ritorno al proprio circolo di appartenenza, il Circolo della Stampa Sporting: il numero 3 d’Italia si racconta
Punto di svolta e ritorno alle origini
I sogni, le ambizioni, la quarantena a ritmo di salsa e una voglia esagerata di tennis. Queste le emozioni che racchiudono attualmente Lorenzo Sonego, una delle certezze del nostro movimento, nonché numero 3 d’Italia alle spalle di Berrettini e Fognini. Il classe 1995 di Torino ha chiari obiettivi in testa, nonostante un avvio di 2020 tutt’altro che brillante. Numerose sconfitte consecutive non hanno pregiudicato la grinta di ‘Sonny’ che nell’ultimo torneo prima dello stop ha raggiunto i quarti in Brasile (perdendo contro Coric): “Prima di arrivare a Rio non ho passato un periodo semplice – ha rivelato in esclusiva in una diretta Facebook a Sportface.it -. Sinceramente mi sentivo in fiducia lo stesso: spesso perdevo partite lottate giocando un gran tennis, quindi a mancare non era di certo il livello. La partita contro Mayer al primo turno è stato il clic necessario di cui avevo bisogno: dall’urlo finale credo si sia vista l’importanza di quel match”.
Lo stop ha preso alla sprovvista anche Sonego, proprio nel momento del ritorno alla vittoria. L’allievo di coach Gipo Arbino tuttavia sta sfruttando la situazione per archiviare un paio di noie muscolari: “Non è un momento facile per nessuno – ha proseguito – ma bisogna necessariamente superarlo. Diciamo che per quanto mi riguarda non poteva esserci periodo migliore per fermare il circuito, lo sto utilizzando per recuperare da qualche acciacco fisico che mi ha limitato negli ultimi tornei. Quasi tutti i giorni vado dal mio fisioterapista per curarmi il polso sinistro, ora sto decisamente meglio”. Ci si allena come si può, tra spazi e ristretti e una passione mai passata inosservata per chi lo conosce di persona: “Cerco di allenarmi fisicamente sia mattina che pomeriggio, aiutandomi con quello che ho in casa: sedie, casse d’acqua, scale dell’androne, tutto può servire per mantenersi in forma. Sto cercando anche di imparare salsa e baciata, il ballo è sempre stata una mia passione”.
“La chiave della mia crescita è stata lo sviluppo a livello fisico – ha raccontato Lorenzo riguardo le difficoltà ad affermarsi – da piccolo cercavo di sopperire con il sacrificio, ma avendo iniziato a giocare a tennis ad 11 anni ero certamente indietro rispetto ad altri. Ma non ho mai avuto pressioni, volevo solo divertirmi e migliorare, senza aspettative in chiave di risultati. Riguardando indietro quasi non me ne sono accorto di essere entrato nei primi 50. Ho giocato alla pari con giocatori di livello assoluto, so che posso fare ancora tanto ma devo lavorare il doppio per scalare ancora di più il ranking”
Il capitolo verte sul recente cambio, o meglio ritorno, di circolo allo Sporting di Torino con cui si è ricongiunto appena qualche giorno fa: “Sono cresciuto lì – ha ammesso con fare nostalgico – quindi non posso che essere felicissimo di tornarci. Il posto è magnifico per allenarsi, certamente uno dei migliori in Italia. Ho tanti bei ricordi, è anche comodo essendo vicino casa: sono contento di essere tornato nel luogo dove ho passato praticamente tutta la mia infanzia”.
Davis, Olimpiadi e Finals
Torniamo alle questioni di campo. Da circa un’anno Sonego è un elemento importante per capitan Barazzutti in Davis, nonostante le presenze ‘ingombranti’ di Fognini e Berrettini. Recentemente Lorenzo è stato a Cagliari per la sfida alla Corea del Sud, mentre a fine 2019 si è aggregato agli altri azzurri nella spedizione poco fortunata alle Finals di Madrid: “Nonostante non abbia giocato, le sensazioni sono state incredibili. La Davis è sempre stato un mio sogno, ed onestamente non pensavo di raggiungerlo così presto. Giocare per la propria nazione è un’emozione indescrivibile: averlo fatto con un gruppo unito e coeso come il nostro è ancora più bello”, ha detto.
A proposito di Finals, quelle che dal 2021 si terranno a Torino, l’Italia ha visto con orgoglio la partecipazione di Matteo Berrettini a Londra dove il romano è riuscito a strappare la prima vittoria azzurra nel prestigioso Masters di fine anno. La vicinanza dall’evento piemontese mette ancora più adrenalina e ambizione a Sonego: “Pensarci è d’obbligo, inutile nasconderlo. Potrei uscire di casa e raggiungere la manifestazione a piedi. Non è facile, ho visto quanto è difficile il percorso sulla scorta dell’esperienza di Matteo. Ma ho 5 anni di tempo, rimane un mio sogno e obiettivo”.
Vanificato infine, almeno per quest’anno, il sogno di disputare i Giochi Olimpici: “Forse disputare un’Olimpiade – ha testimoniato Sonego – è ancor più gratificante di giocare la Davis: da piccolo ero completamente assuefatto da questa manifestazione, credo che incontrare e stare a contatto con atleti di altre discipline sarebbe stato importante per il mio processo di crescita. Il virus ha bloccato anche questo evento, spero di poterne prendere parte nel 2021”.