Le parole della tennista rumena, che nei quarti di finale del Miami Open ha eliminato a sorpresa la numero 2 del mondo

Sorana Cirstea ha firmato una vera e propria impresa, battendo Aryna Sabalenka con il punteggio di 6-4 6-4 nei quarti di finale del Miami Open. La 32enne rumena, che nel 2013 si è spinta sino alla posizione numero 21 del ranking WTA, ha rifilato la terza sconfitta stagionale alla campionessa in carica degli Australian Open. Reduce dai quarti di finale giocati ad Indian Wells, Cirstea ha commentato così in conferenza stampa la sua prestazione: “Mi piace giocare con il caldo, non mi dà fastidio affatto. Penso che sia un vantaggio per me e anche se nel corso degli anni non ci ho mai prestato molta attenzione, ultimamente sto iniziando a rendermi conto che sono un po’ più brava della maggior parte delle ragazze a giocare con il caldo. Sapevo come gioca Aryna, in modo molto aggressivo. Quindi sapevo che venendo qui oggi dovevo essere aggressiva, perché non appena le dai spazio, se indietreggi un po’, sei finita. Penso di essere fortunata, perché posso fare entrambe le cose, attaccare e difendere bene. La cosa principale per me era essere aggressiva, non lasciare che fosse lei a dettare i punti, essere solida e servire bene. Purtroppo non stavo servendo così bene, ma nei punti importanti il ​​servizio mi ha aiutato molto“.

La rumena ha continuato: “Penso che come giocatrice cerchi di concentrarmi maggiormente sul lavoro invece che sulle classifiche e tutto il resto. Penso di essere sempre stata una giocatrice buona e pericolosa. Ma a volte mi è mancata un po’ di costanza. In questi dieci anni sento di aver avuto anche grandi risultati e periodi in cui ho giocato molto bene. Non sono riuscito a mantenere quel livello tutto l’anno. Ci stiamo lavorando e i pezzi stanno iniziando a sistemarsi. Battere Aryna, campionessa del Grande Slam e finalista la scorsa settimana, con un gioco così aggressivo è una gioia e significa che tutto il lavoro fatto sta dando i suoi frutti“.

Una visione diversa del gioco: “Nel corso degli anni inizi a maturare e ad apprezzare il gioco un po’ di più, quindi ora mi diverto a giocare a tennis come probabilmente non mi piaceva quando avevo 20 anni. Ovviamente vorrei avere 20 anni e fare questi risultati, ma allo stesso tempo sono molto orgogliosa del mio modo di pensare, della mia etica del lavoro, della mia disciplina e del mio credo, perché ho sempre creduto che il mio gioco potesse far male“.

Sull’avversaria in semifinale, Petra Kvitova o Ekaterina Alexandrova: “Conosco molto bene Petra. Abbiamo la stessa età e abbiamo giocato molte volte durante la nostra carriera. Ci conosciamo. Siamo molto aggressive, con grandi armi. Non ho mai giocato contro Alexandrova, dovremmo esplorare il suo gioco con il mio allenatore, ma sarò preparata“.