L’intervista di Supertennis a Simone Vagnozzi, il nuovo coach di Jannik Sinner subentrato a Riccardo Piatti
In un’intervista rilasciata a Supertennis, Simone Vagnozzi si è raccontato per la prima volta da quando ricopre il ruolo di coach di Jannik Sinner.
Così l’ex numero 161 del mondo ha spiegato le sue sensazioni sulla collaborazione con Sinner: “Mi sento pronto, altrimenti non avrei accettato questo ruolo di responsabilità. So che si parla di un ragazzo di vent’anni che è già top-10 e intorno a lui ci sono grandi aspettative, ma penso di essere pronto. Sono andato a Montecarlo dopo essere stato contattato dall’entourage di Jannik, è stato tutto molto veloce ed è nato un buon feeling. L’obiettivo che abbiamo è quello di migliorare alcuni aspetti del suo gioco per poi battere i top player. Ci sono giocatori come Nadal, Djokovic e Federer che hanno continuato a migliorarsi dopo i 30 anni, quindi è ovvio che Jannik abbia bisogno di tempo per costruire qualcosa. Adesso non stiamo attenti troppo al ranking, conta migliorarci per poi vincere le partite“.
Vagnozzi ha anche espresso tutta la stima che nutre nei confronti del suo predecessore: “Ho grandissimo rispetto per Riccardo, ha lavorato benissimo con Jannik e prima di lui con tanti altri. È l’allenatore con maggior esperienza in Italia e per me subentrare al suo posto è anche motivo di grande orgoglio. Mi piace molto anche Perlas come allenatore, ma prendo spunto da tutti perché c’è da imparare. Mi piace confrontarmi con gli altri, sono giovane in questo mondo e ci sono allenatori esperti da cui imparare. Continuerò a chiedere consigli, ma mi sento sicuro di quello che posso dare a Jannik“.
“Sono molto contento, dopo due settimane di stop totale per il Covid abbiamo ripreso ad allenarci il giovedì con tanti cambiamenti che vanno metabolizzati. La risposta di Jannik secondo me è stata incredibile a livello mentale contro Davidovich Fokina, si vede quanto sia forte a livello psicologico. Con Murray ha interpretato bene la partita, con Hurkacz meno ma il polacco ha servito molto bene. L’ultimo mese è stato particolare, forse sono mancate anche le energie“.
“Jannik può migliorare il servizio e la tecnica della volée ma anche la discesa a rete in generale, mi piace che abbia già provato a cambiare a Dubai. Lo slice di rovescio è un altro colpo che può migliorare, che in determinate situazioni potrà aiutarlo. Penso che finora abbia avuto solo un piano A, ma un piano B e un piano C possono essere utili quando ti vai a scontrare con delle “volpi” come Nadal o Djokovic. Devi essere capace di cambiare le carte in tavola“.
“Jannik al pubblico può sembrare chiuso, ma in realtà è un ragazzo solare che si diverte tantissimo anche ad allenarsi. Anche io sono stato dieci anni ad allenarmi in Alto Adige, conosco come sono fatti. Ci serve tempo per conoscerci e far evolvere la situazione. La prima volta che l’ho visto ha battuto Gianluca Quinzi, fratello di Gianluigi e mio allievo, mi aveva già fatto una bella impressione anche se forse non era impressionante come Alcaraz che a 14 anni era davvero incredibile“.
“Per il momento andremo in America senza nuovi ingressi, poi se ci sarà bisogno siamo aperti anche a valutare l’ingresso di altre persone” – ha concluso Vagnozzi.