Le parole dell’allenatore di Jannik Sinner, che nell’intervista rilasciata a “Il T Quotidiano”, ha parlato dei miglioramenti apportati al gioco dell’altoatesino e dei prossimi obiettivi
Dopo le due splendide settimane che lo hanno portato a conquistare il primo titolo della sua stagione a Montpellier e a giocare la finale di Rotterdam, Jannik Sinner ha dovuto dare forfait dall’ATP di Marsiglia a causa di un’influenza. Per rivederlo in campo bisognerà dunque attendere il Sunshine Double: prima il Masters 1000 di Indian Wells, poi Miami.
Proprio della crescita del numero 1 d’Italia nell’ultimo periodo, ha parlato il suo allenatore Simone Vagnozzi, nell’intervista rilasciata a Il T Quotidiano Autonomo del Trentino Alto Adige: “Jannik può arrivare a vincere Slam e i tornei più importanti. Già adesso ci può provare, tecnicamente è cresciuto e il suo livello di gioco è già quello dei migliori: del resto l’anno scorso, in una stagione peraltro particolare per il cambio di team e i contrattempi fisici, ha fatto i quarti in tre Slam, battuto Alcaraz due volte e la terza, agli US Open, ci ha perso al quinto set con il match point in mano; e ha sfiorato il colpo grosso con Djokovic a Wimbledon. Quest’anno ha sconfitto Tsitsipas a Rotterdam, dopo aver ceduto al quinto set a Melbourne“.
“Jannik non avrà mai il fisico di Alcaraz, che a 18 anni era già un uomo – ha continuato Vagnozzi -. Ma entro tre anni lo porteremo ad avere il miglior fisico possibile senza snaturarne le caratteristiche. Non bisogna avere fretta e spingere troppo con i carichi di lavoro atletici, sarebbe come lanciare un boomerang, ci si ritorcerebbe contro. Sul piano mentale e della determinazione Sinner non ha nulla di meno. Rispetto a Jannik, Alcaraz è entrato nel tour tennisticamente più pronto, ancora più precoce e completo di Jannik, che però è già forte e ha margini di miglioramento enormi. Già oggi varia il gioco con una maggiore fluidità e migliori automatismi, soprattutto sa quando e come farlo in base all’avversario. Poi tatticamente sta provando cose nuove, anche a essere più paziente e ad allungare lo scambio, questo a volte lo porta a sprecare maggiori energie di un giocatore più maturo di 26-27 anni come può essere un Medvedev“.
Infine, il coach ha parlato degli obiettivi stagionali: “Puntiamo alle ATP Finals di novembre. Per riuscirci serve avere continuità di rendimento e fare risultato nei Grandi Slam. L’inizio di stagione è stato ottimo, sia nella crescita tecnica che sul piano fisico, se si esclude il piccolo infortunio di gioco di Adelaide“.