Il coach di Lorenzo Musetti analizza il weekend culminato con l’eliminazione dalle qualificazioni del Mutua Madrid Open

Lorenzo Musetti è uscito di scena dalle qualificazioni del Mutua Madrid Open per mano di Carlos Taberner. Una sconfitta per certi versi inattesa, al ritorno in campo dopo una settimana di riposo a cavallo tra i due tornei spagnoli che lo hanno visto al via. Al termine del confronto valido per il round decisivo del tabellone di qualificazione, Simone Tartarini coach di Musetti ha parlato con IL Tennis Italiano tirando le somme del weekend. Contro Radu Albot avevamo fatto un buon debutto. Lorenzo è sempre stato in controllo della sfida, il suo gioco si sposava con quello dell’avversario e non ha avuto grandi problemi. In avvio è andato sopra 5-0, poi un po’ per propri demeriti ha permesso ad Albot di accorciare, ma quando c’è stato bisogno ha chiuso prima il set e poi la partita – le parole del tecnico, passato poi all’analisi del match contro Taberner -. Sapevamo Carlos fosse un buon giocatore. Nel primo set però Lorenzo vinceva facilmente i propri turni di servizio e sembrava poter propiziare il break da un momento all’altro. Ha avuto delle palle break ma sono andati al 4-5 e poi nel decimo game ha avuto un po’ fretta. Ha giocato palle corte inutili e poi dopo aver avuto anche chance di 5-5, ha ceduto il set”. L’esito del parziale non aveva preoccupato Tartarini, che non pensava di poter assistere ad un calo così netto del suo allievo nel secondo set: “Stava colpendo la palla discretamente, quindi la sconfitta nella frazione poteva comunque starci. Nel secondo set invece è calato a livello di atteggiamento, si sentiva perdente e non è più riuscito a lottare e stare in partita. Taberner ha fatto il suo, rimanendo solido e sbagliando poco si è portato a casa la qualificazione”.

La reazione di Musetti al set perso rammenta per certi versi quella del match giocato a Montecarlo contro Karatsev, anche se Tartarini sottolinea una differenza tra le due casistiche: “Si può fare un discorso similare, ma le dinamiche che hanno portato all’esito finale sono differenti. Contro Aslan era proprio scarico, aveva giocato tante partite e lì dal primo quindici non fu mai in partita. Nel match di Madrid invece è proprio crollato a livello di energie nervose dopo aver perso un primo set in lotta. L’esito finale è quello, ma lo sviluppo è stato differente”. In attesa di scoprire se ci sarà occasione di entrare in main draw come lucky loser, Musetti ed il suo team stanno già pianificando la transizione verso gli Internazionali d’Italia: “Al momento non entrano lucky loser, teoricamente Muso è il terzo per ranking quindi non è facile. Lunedì pomeriggio abbiamo il volo di ritorno, vedremo in mattinata come si metteranno le cose. Salvo novità poi verso giovedì dovremmo andare a Roma”. Per il classe 2002 si prospetta dunque qualche altro giorno di lavoro fuori dal torneo, quasi una rarità viste le sporadiche occasioni degli ultimi mesi: Nella settimana tra Barcellona e Madrid abbiamo fatto richiami atletici perché era da un po’ che non avevamo modo di farne. In campo abbiamo lavorato con uno sparring e le cose sono andate bene qui. Abbiamo avuto una decina di giorni di allenamento e forse anche per questo Lorenzo ha avuto difficoltà a riprendere ritmo partita. Vero che dieci giorni non sembrano tanti, ma lo sono quando ti abitui a giocare ininterrottamente”. Nonostante l’uscita di scena nel Mutua Madrid Open, Musetti sarà atteso da altre settimane intense che lo dovrebbero vedere in campo ogni settimana da qui al Roland Garros: In due mesi i nostri obiettivi e le nostre prospettive sono cambiate: ora possiamo giocare in main draw o qualificazioni tutti i tornei. Nel prossimo mese giocheremo Roma, Lione, forse Parma e Parigi, quest’ultimo dovrebbe essere il primo slam in tabellone. Potersi affacciare in questi contesti con la continuità dell’ultimo periodo è naturalmente fondamentale per la crescita di classifica, ma soprattutto per quella del giocatore”.