La tennista rumena confessa le difficoltà passate alla rubrica di Noah Rubin ‘Behind the Racquet”

Nel 2014, il tennis mi ha cambiato la vita. Ho giocato la prima finale Slam della mia carriera al Roland Garros – dal 1978 nessun giocatore rumeno si era spinto fin lì. Tutti erano emozionati e avevano grandi aspettative per il mio futuro. Hanno iniziato a credere che potessi vincere un grande torneo. Sono diventata famosa da un giorno all’altro. Le persone mi riconoscevano per strada e mi chiedevano foto e autografi”. Così Simona Halep introduce il proprio racconto per ‘Behind the Racquet’ il progetto ideato da Noah Rubin dove i tennisti possono raccontare i momenti difficili delle loro vite. “Per me è stato un grosso cambiamento ed è stato complicato gestirlo, ma ho imparato molte cose durante quel periodo. Provavo a godermi le attenzioni ma ero molto stressata e la cosa mi richiedeva una grande quantità di energia. Volevo continuare a concentrarmi sulla mia carriera, e ho cercato di trovare un equilibrio. Sono diventata generosa e aperta con i fan ma sono rimasta concentrata sul duro lavoro necessario per ottenere risultati in campo”. Prosegue l’atleta rumena che poi spiega come affronta oggi la propria vita: “Inizialmente, sentivo di dover dimostrare al mondo che potessi continuare a vincere. Era una motivazione per migliorare ogni giorno ma era anche un pensiero fisso. Negli ultimi anni sono migliorata nel gestire sia gli aspetti positivi che quelli negativi della pressione. Accetto la pressione che segue una grande vittoria, e anzi ne sono contenta. La affronto e cerco di non basare la mia vita tennistica sul successo“.