Con un best ranking di numero 40 del mondo, il 31enne di Shreveport vinse il suo primo match nel circuito maggiore prima di compiere sedici anni
All’età di 31 anni Ryan Harrison ha annunciato il suo ritiro dal tennis professionistico. Considerato una delle migliori promesse del tennis statunitense, il classe ’92 di Shreveport si è spinto in carriera sino alla posizione numero 40 del ranking ATP, riuscendo a vincere un titolo nel circuito maggiore in singolare a Memphis nel 2017 e trionfando anche in doppio al Roland Garros 2017 in coppia con l’amico Michael Venus.
Una carriera costellata dagli infortuni quella di Harrison, che lo scorso anno ha disputato solamente 13 partite, tutte a livello Challenger dopo essersi sottoposto nel 2019 ad un intervento chirurgico per la rottura di un tendine estensore. Lo statunitense non gioca una partita di singolare in un tabellone principale ATP dal 2021 e attraverso un lungo comunicato pubblicato sul suo profilo Instagram ha adesso annunciato il ritiro.
Il comunicato di Harrison:
“Spegni le luci, la festa è finita. Con l’inizio del nuovo anno inizia un nuovo capitolo nella mia vita. Dopo una lunga battaglia con problemi di salute negli ultimi anni, è giunto il momento per me di porre fine alla mia carriera da giocatore. Non potrei essere più grato per i momenti che ho trascorso in campo. Rappresentare gli Stati Uniti sia in Coppa Davis che alle Olimpiadi in singolo e doppio sarà sempre uno dei momenti di cui vado più fiero della mia vita. Tanti altri bellissimi ricordi… Vincere gli Open di Francia insieme al mio buon amico Michael Venus con cui sono cresciuto. Qualificazioni per le ATP Finals di Londra alla O2 Arena. Giocare agli US Open con mio fratello che è arrivato fino ai quarti di finale, quando entrambi eravamo ancora adolescenti. Vincere il mio primo e unico titolo di singolare a Memphis, nel torneo in cui ho visto per la prima volta una partita di tennis professionistica. Mi considero una delle persone più fortunate al mondo ad aver avuto un sogno e ad avere l’opportunità di vivere quel sogno. Naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza i sacrifici e il sostegno di così tante persone lungo il percorso.
A tutti i fan che mi hanno supportato, grazie. L’amore che ho provato attraverso molte battaglie duramente combattute rimarrà con me per sempre.
A tutti gli allenatori, i preparatori atletici, i fisioterapisti, gli agenti e i medici che mi hanno aiutato lungo il percorso… grazie a tutti voi per il vostro duro lavoro e la vostra fiducia in me.
Ai miei amici e ai miei cari che mi hanno sempre sostenuto, voi ragazzi siete amati e apprezzati. Il vostro sostegno mi ha dato la forza di andare avanti e di dare il massimo anche quando pensavo di non avere più nulla.
Ai miei genitori: vi amo ragazzi e non potrò ringraziarvi abbastanza. I sacrifici che hai fatto affinché potessi perseguire questo sogno sono inimmaginabili. Ragazzi, avete altruisticamente messo tutti noi al primo posto. Ragazzi, avete reso il mio sogno realtà. Ce l’abbiamo fatta. Grazie
Quando una porta si chiude, un’altra porta si apre. So che Dio ha un grande piano per me all’inizio del prossimo capitolo. Non vedo l’ora di restituire e aiutare quante più persone possibile a realizzare i loro sogni. Questo è solo l’inizio“.