Appende la racchetta al chiodo colui che scrisse la favola più bella della 130ª edizione dei Championships.

Cinque anni fa fu soprannominato dalla stampa britannica “The Miracle Man”, l’uomo che ha creduto nei sogni. Marcus Willis, all’età di 30 anni con un best ranking al numero 322 ATP, lascia definitivamente il tennis giocato dopo oltre tre anni d’inattività. Da un po’ di tempo per far fronte alle difficoltà economiche sta lavorando in un cantiere edile.

Ricordate la sua storia? Da insegnante di circolo in cerca di lavoro, in poche settimane si ritrovò catapultato sul campo Centrale di Wimbledon ad affrontare Roger Federer. Numero 772 del ranking ATP quando si iscrisse alle qualificazioni, giocò le pre-qualificazioni per puro caso grazie alla rinuncia di un altro suo connazionale che non fece in tempo ad arrivare dalla Turchia. Willis non solo vinse le prequali, superò a sorpresa le qualificazioni e dopo aver centrato l’accesso al tabellone principale, eliminò anche Ricardas Berankis. Eppure, in quei giorni in cui si calò nei panni d’eroe improvvisato, avrebbe dovuto soggiornare a Philadelphia per un nuovo lavoro da maestro. La sua ragazza, Jennifer Bate, conosciuta a un concerto di Ellie Goulding, lo dissuase e lo convinse a inseguire quel sogno che custodiva sin da bambino.

Dopo sette vittorie di fila, Willis conquistò la folla, il cuore degli appassionati e si regalò la sfida contro l’idolo di sempre sul Centrale dei Championships: Roger Federer. Oramai, Willis aveva già vinto la sua partita ancor prima di iniziarla. Lo svizzero archiviò agevolmente la pratica e si ritrovò, forse per la prima e ultima volta in carriera, ad avere il tifo contro.

Willis chiude quest’oggi la sua turbolenta carriera con un solo torneo del circuito maggiore giocato ma consapevole di aver scritto un pezzo di storia e lanciato un messaggio di speranza verso chi, forse troppo presto, si arrende e non prova ad inseguire i propri sogni fino in fondo.