L’ex numero 1 parla della vicenda meldonium nel documentario #Vamos di Movistar: “L’Itf ha insistito sul fatto che prendessi quella sostanza di nascosto, non era così”

Maria Sharapova torna a parlare della squalifica per doping ricevuta nel 2016. L’ex numero 1 al mondo ha ricostruito la vicenda nel documentario #Vamos di Movistar e riportato da puntodebreak.com. La russa ha più volte sottolineato di aver assunto mildronato per migliorare la sua salute e non le prestazioni: “Sebbene vivessimo negli Stati Uniti, mio padre cercò un medico in Russia. Dopo tanti test e dopo essermi ammalata nel 2006 mi disse che avrei potuto prendere il mildronato, che in Russia può essere assunto senza ricetta, come un’aspirina – dice Masha – Mi hanno sempre testato dal 2006 al 2015 e non sono mai risultata positiva, nel 2016 è diventata una sostanza illegale. Ciò che mi ha deluso è che le federazioni abbiano avvertito altri atleti“. La responsabilità, secondo Sharapova, è imputabile all’agente Max Eisenbaud: “Ogni persona in una squadra ha un ruolo, gli ho detto di controllare la lista a fine 2015 ma aveva problemi personali. Fu un suo errore“. Per la siberiana fu, ovviamente, un periodo durissimo dal punto di vista mentale: “Dopo la conferenza stampa ho cancellato tutti i social dal telefono per proteggermi. Non mi è mai importato il giudizio degli altri ma arriva un momento in cui ci pensi. Mi ha sconvolto, non è stato bello sentirsi così piccola. Mia madre mi disse che non sarebbe successo nulla anche se non fossi più tornata a giocare, mio padre dormì con me per diverso tempo – ricorda Maria, che poi passa all’attacco – L’Itf ha sempre insistito sul fatto che prendessi il meldonium di nascosto, cosa assolutamente non vera perché era una sostanza legale per tanto tempo. Non pretendevo di tornare a giocare il giorno successivo, quando il tribunale mi abbassò la pena mi sono sentita comunque più libera”.