Tra gli azzurri solo Roberto Marcora e Andrea Arnaboldi si spingono sino ai quarti di finale, mentre Caruana in Canada cede con il vincitore di Drummondville. Secondo titolo a febbraio per il talento austriaco Jurij Rodionov

La settimana Challenger dal 17 al 23 febbraio va agli archivi con un’Italia che si nasconde e tante giovani firme. In quel di Bergamo gli azzurri si fermano ai quarti con i nomi di Roberto Marcora e Andrea Arnaboldi. Il Trofeo Perrel-Faip non mette in luce il tricolore come accaduto nella scorsa edizione, quando a farsi conoscere al grande tennis fu Jannik Sinner, vincitore in finale proprio su Marcora. La notizia di spicco del torneo lombardo riguarda l’atto conclusivo non disputato tra Illya Marchenko e Enzo Couacaud: il coronavirus ferma anche il tennis e ad entrambi sono stati assegnati i punti e i soldi del finalista (48 punti per la classifica mondiale ed una remunerazione di 3.650€). Nel dettaglio uno dei giocatori italiani più in risalto negli ultimi giorni è senza dubbio Andrea Arnaboldi, out ai quarti con il talento di Taipei Chun Hsin Tseng: “Mi ha impressionato – ha detto il milanese ai nostri microfoni – gioca benissimo. Avrà un futuro radioso”. Altro giovane alla ribalta è il francese Hugo Gaston, capace di regolare la testa di serie numero 1 Lorenzo Giustino al terzo turno. Si fermano al terzo ostacolo anche Raul Brancaccio, Filippo Baldi e Luca Vanni. Buone invece le indicazioni dai vari teenager azzurri: sfortuna ed inesperienza sono fatali a Matteo Gigante e Flavio Cobolli, out al debutto nonostante i molteplici match point a favore contro De Greef e Zeppieri. Lorenzo Musetti cade al primo turno contro il francese Crepatte prima del recente exploit di Dubai, dove ha superato le qualificazioni. Stessa sorte per l’under 18 Luca Nardi e Leo Borg, figlio di Bjorn.

Non si è giocato solo in Italia, bensì anche a Drummondville, Koblenz e Morelos. Le sorprese non sono mancate, a partire da Koblenz: in Germania primo successo Challenger per il diciannovenne Tomas Machac, impostosi in tre set sull’olandese Botic Van de Zandschulp. La Repubblica Ceca si sfrega le mani con numerosi talenti a cui affidarsi negli anni a venire: sempre questa settimana l’affermazione di Jonas Forejtek (un anno in meno di Machac) nel Futures di Antalya. Alessandro Bega supera l’esordio, poi cede a Nicola Kuhn, mentre Enrico Dalla Valle esce al primo turno. Capace di issarsi al terzo ostacolo invece Liam Caruana a Drummondville. L’italo-americano si concede persino lo scalpo di Brayden Schnur (numero 121 Atp) per poi inchinarsi a Maxime Cressy, vincitore del torneo con un solo set perso. Si chiude il giro in Messico con il torneo di Morelos. Nell’America Settentrionale secondo titolo in tre settimane per Jurij Rodionov, cui talento sembra stia finalmente sbocciando a suon di continuità. L’austriaco battaglia, prendendosi quarti, semifinale e finale (contro l’argentino Juan Pablo Ficovich) sempre in tre parziali. Ora è numero 175 Atp, ma i lidi per un talento di questo calibro si preannunciano ben più prestigiosi già nel giro di qualche mese. Infine la sola presenza di Gian Marco Moroni a Morelos termina all’esordio contro lo statunitense Alexander Sarkissian.