La campionessa statunitense, lontana dai campi da Wimbledon 2021, in una recente intervista ha ripercorso le varie tappe della sua gravidanza ed ha anche sottolineato i cambiamenti avvenuti da quel momento in poi.

Serena Williams non ha nessuna intenzione di mollare e vuole provare a conquistare il tanto ambito 24esimo Slam. La leggenda statunitense, assente dai campi da Wimbledon 2021, in una recente intervista alla rivista Elle ha però espresso un approccio diverso, rispetto a qualche anno fa, al successo: “Avendo vinto tanto, più di qualsiasi giocatrice attiva – ha detto Serena – in questo momento non ho necessità di farlo. Vincere in questo momento è un desiderio, non un bisogno“.

Un cambiamento di mentalità importante, che Serena ha così giustificato: “Dal 2017, dalla nascita di mia figlia per me i titoli ed il successo sono importanti ma non sono il motivo per cui mi sveglio la mattina. Ho imparato – ha continuato ancora la minore delle sorelle Williams – a rispolverare la sconfitta“.

Nel corso dell’intervista poi l’ex numero 1 al mondo ha ripercorso le varie tappe della gravidanza, partendo ovviamente dal momento in cui è venuta a conoscenza della situazione: “Quando l’ho scoperto, ossia due giorni prima degli Australian Open 2017, sentivo già che il mio corpo era cambiato. Ciò però – ha aggiunto – non significava che non potessi giocare a tennis. Ovviamente tra un punto e l’altro mi sentivo più stanca ma ero anche molto determinata a giocare al meglio possibile, prima di esser colpita dal caldo di Melbourne. L’ho fatto, ho vinto sette partite tutte in due set“. Poi l’americana ha parlato di come ha vissuto le complicanze durante il parto (è stato effettuato il cesareo per evitare che Olympia avesse problemi alla nascita): “Mi son detta – ha ammesso Serena – di aver avuto tanti interventi chirurgici e che quello era solo uno della lista“. In realtà, come da lei stesso espresso, il post-parto fu tutt’altro che semplice: “Quando son tornata a casa per la prima volta non riuscivo a camminare. Quando finalmente ho raggiunto un albero a metà del vialetto tutta la mia famiglia era lì a fare il tifo per me e a dirmi che stavo andando alla grande. Tutti erano addolorati per quella situazione ma si comportavano come se nulla fosse diverso dal solito. Anzi – ha concluso – soprattutto mio padre fu molto incoraggiante“.