Sconfiggendo in finale Laslo Djere, Ugo Humbert ha conquistato il titolo del Sardegna Open, ottavo trofeo Challenger della sua carriera e primo sulla terra rossa
Fra venerdì, sabato e domenica, Ugo Humbert ha trascorso sul Centrale del Tennis Club Cagliari oltre nove ore, lottando punto su punto, ma i risultati del campo dicono che ne è decisamente valsa la pena. Perché è così che il 24enne francese si è meritato il titolo della prima edizione del Sardegna Open, evento premium della neonata categoria ATP Challenger 175. Dopo le 4 ore e 13 minuti da record di venerdì per battere il giapponese Taro Daniel, il mancino di Metz ne ha impiegate altre tre abbondanti (3 ore e 8 minuti la durata precisa) per superare la strenua resistenza di Laslo Djere, in una finale di altissimo livello che più volte è sembrata poter prendere la strada del serbo, sia nel secondo set sia in un terzo parziale condotto per 3-1 dal 27enne di Senta, con due palle break per volare 4-1. Invece, l’ultimo punto davanti a un Centrale gremito di spettatori l’ha vinto Humbert, chiudendo per 4-6 7-5 6-4 e lasciandosi andare a una lunga esultanza che ha accompagnato il suo ottavo titolo Challenger, il più importante e soprattutto il primo in carriera sulla terra battuta. Un dettaglio, quello della superficie, tutt’altro che banale, visto che sul rosso il transalpino non era mai riuscito a esprimere il suo miglior tennis. “Non dimenticherò mai questa settimana – ha detto in conferenza stampa –, perché ho sempre odiato giocare sulla terra, quindi essere riuscito addirittura a vincere il titolo è una sensazione incredibile. Non ho mai finito un torneo così stanco. Affrontare Djere è un inferno: ti obbliga sempre a giocare una palla in più e dopo 3 ore diventa difficile. Sono fiero di come sono riuscito ad andare a prendermi la coppa”.
La dedica di Humbert è per Jeremy Chardy, il coach – ancora in attività come giocatore – che l’ha accompagnato in Sardegna e al quale nel 2022 ha affidato l’obiettivo di tornare fra i primi 30 al mondo. “Mi ha detto di chiamarlo quando volevo arrivare fra i primi 10 – ha continuato –, e così ho fatto, approfittando del fatto che fosse infortunato. Mi sta dando una grande mano, in campo e fuori”. La vittoria di Humbert ha messo la ciliegina sulla torta a una settimana di grande tennis, che sempre domenica aveva incoronato gli austriaci Lucas Miedler e Alexander Erler come campioni del tabellone di doppio, al termine di una finale vinta per 7-6 6-3 contro gli argentini Maximo Gonzalez e Andres Molteni. “Siamo contenti – ha detto Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel – di aver portato un torneo così importante in Sardegna, che si è rivelato anche un prezioso banco di prova per i nostri migliori giovani. Il pubblico di Cagliari ha risposto subito bene, apprezzando un evento che diventerà un gioiello con cadenza annuale ed entrerà nelle abitudini del popolo sardo. Nel complesso è stata una buona esperienza, e chissà che in futuro non si possa trasformare il Sardegna Open in un torneo combined aprendo anche alle donne. Ci penseremo, e faremo le scelte migliori sulla base della nostra esperienza, riconosciuta fra le più importanti a livello mondiale”.