L’ex top 5 azzurra ha raccontato a Behind the Racquet tutti i dettagli sul caso doping e i dubbi riguardo al proseguimento della propria carriera tennistica.

Sara Errani ha rilasciato dichiarazioni importanti nel podcast di Behind the Racquet. Inizilamente l’ex top 5 azzurra si è soffermata sull’incapacità di smettere, nonostante alcuni pensieri la conducano a quel tipo di decisione: “A volte – ha dichiarato l’ex finalista del Roland Garros – penso al perché lo faccio ancora, dato che non ho più 20 anni. Subito dopo però mi viene in mente che voglio continuare, affrontare i momenti difficili e non scappare da loro“.

Tra questi “momenti bui” Sara ci ha tenuto a porre l’attenzione sullo scorso anno: “Ho attraversato una fase complicata perché era come se ci fosse un fantasma nella mia testa. Non è stato per nulla semplice. Ho lottato tanto e alla fine l’ho superato. Se sono ancora qui è perché amo il tennis“.

Un’altra situazione complessa, che l’ha riguardata da vicino e su cui l’azzurra è tornata a soffermarsi, è quella del doping: “I test positivi sono stati qualcosa di molto oscuro per me” – ha affermato Sarita, che poi ha detto ancora: “All’inizio mi era stato concessa una sospensione di due mesi e già mi sembrava incredibile perché sapevo di non aver fatto nulla. Ho giocato per sei, sette mesi con questo nella mia testa, fino a quando non hanno deciso di sospendermi per altri 8 mesi. È stato frustrante perché stavo rientrando fra le top 100 e mi hanno buttato giù. Un’altra cosa negativa per me in quella situazione – ha chiosato la Errani sull’argomento – è stata quella di sentire che l’Italia, il mio Paese, era contro di me“.

Ora però per la nativa di Bologna il peggio sembra passato e non mancano sensazioni positive in vista del futuro: “In questo momento mi sento felice. Sono orgogliosa di essermi riuscita a qualificare a Dubai e di poter andare in Australia per un mese. Per me – ha detto ancora Sara – è molto importante perché qui in Europa non ci sono molti tornei per le donne. Attualmente sono di poco fuori dalla top 100 ma non mi interessa della posizione in classifica. L’unica cosa che contaha concluso – è sentirmi bene in campo“.