La giovane americana si racconta in un’intervista concessa al sito della WTA dopo la vittoria del suo primo match in un torneo del circuito maggiore
Figlia di Hana Mandlikova (numero 3 del mondo nel 1984 e vincitrice di 4 titoli dello Slam), la giovane Elizabeth Mandlik si prepara ad entrare in top 200 dopo aver raggiunto gli ottavi di finale del torneo WTA 500 di San Jose. La sconfitta (6-2 5-7 7-6) con la numero 4 del mondo, Paula Badosa, non ha fatto altro che mettere in luce il suo grande talento e la sensazione è che il meglio debba ancora venire. Il sito ufficiale della WTA si è occupato di conoscerla meglio.
“Non ho mai avuto l’opportunità di giocare con queste giocatrici e di stare vicino a loro”, ha detto Mandlik. “Sapere di poter essere lì e di poterli battere, crea una grande fiducia in se stessi. Come ho iniziato? Avevo 7 o 8 anni. Mia madre non voleva iscrivermi alla scuola tennis troppo presto, per non stancarmi troppo in fretta. Così mi ha fatto praticare anche calcio e ginnastica ma ho sempre voluto competere da sola e così ho scelto il tennis. Si trattava di un’ora al giorno, tre volte alla settimana, qualcosa del genere. Non ho mai pensato di affrettare i tempi e sono soddisfatta di come siano andate le cose“.
Sulla mamma. “Mi ha portato ovunque, quando non lo faceva piangevo per tutta la settimana. Negli Slam c’era un asilo nido e ricordo il tempo che passavo insieme agli altri bambini. Una situazione come questa ha svantaggi e vantaggi, ma quello che mi aiuta è che so che lei sa quanto sia difficile. Mamma è sempre positiva, in ogni caso, perché sa che sto facendo del mio meglio. Sa tutto in campo e fuori dal campo, quindi è molto facile parlarne con lei. Se le dico che non voglio allenarmi, lei mi dice di non farlo. Mi sta insegnando a capire i miei limiti e a superare le sconfitte i momenti difficili”.
Fuori dal campo “Non sono una ragazza estroversa però non è difficile andare d’accordo con me. Non ho molti amici, cerco di stare per conto mio. Mi piace uscire con mio fratello e fare cose con lui quando non è impegnato con l’università in Oklahoma. A casa guardo sempre tennis in tv anche se mamma vorrebbe che ogni tanto facessi altro. Il sogno più grande? Vincere Wimbledon, è l’unico Slam che manca a mia madre“.