“Tennis-La nuova scienza della preparazione fisica con il rivoluzionario Metodo Coordinabolico” il nuovo libro di Salvatore Buzzelli e Marco Mazzilli. La nascita di una metodologia invidiata in tutto il mondo, dalla scherma agli elogi di Nick Bollettieri.
Il nuovo libro di Salvatore Buzzelli e Marco Mazzilli
“Questo libro vuole mettere un punto su un metodo esclusivamente mio, copiato dal mondo intero”. Inizia così la chiacchierata con il professor Salvatore Buzzelli, uno dei preparatori atletici più ambiti del panorama nazionale e non solo, capace di portare avanti una materia a suon di creazioni e dimostrazioni scientifiche. ‘Tennis-La nuova scienza della preparazione fisica con il rivoluzionario “Metodo Coordinabolico”’ è il nuovo libro di Buzzelli, scritto a quattro mani assieme a Marco Mazzilli, suo collaboratore, istruttore Fit e tutt’ora preparatore atletico del Circolo Tennis Nettuno.
La lunga trafila di Salvatore, tra studi, lauree specialistiche e diplomi (nel 2016 consegue il titolo Fit di preparatore fisico di primo livello) trova ulteriore conferma in questi mesi: “Questo manuale è l’unico al mondo basato su determinati criteri – esordisce il professore, abruzzese ma bolognese d’adozione -. per chiunque abbia voglia di allenare atleti di diversi tipi di sport (e poi vedremo quali, ndr). Non è difficile perché è scritto a linguaggio colloquiale, non solo scientifico. Nel 2012 avevo già pubblicato un libro, ‘SensoBuzz‘. Questo, scritto con Mazzilli, è molto più ampliato, con ricerche scientifiche e descrizioni più solide rispetto ai concetti su cui si basa il metodo. Ci sono approfondimenti sui sistemi energetici e la programmazione dell’allenamento”. Prima di tutto questo però ci sono studi approfonditi sulla materia e sulla metodologia della preparazione, che attireranno negli anni successivi alcune delle più importanti figure italiane a livello sportivo. “All’epoca misi su internet le mie idee e alcune aziende importanti ebbero l’idea di costruire strumenti basati sul metodo – afferma – ma non basta accendere le lucette, bisogna avere il metodo scientifico“. SensoBuzz, strumento iniziale su cui si fondano le teorie del libro, serve solo ad emettere dei segnali: “Devi vedere, capire e poi elaborare prima di eseguire il gesto. In questa maniera puoi allenare le qualità dal punto di vista coordinativo condizionale e metabolico negli sport di situazione”, spiega Buzzelli.
Da dove parte l’idea di creare questo strumento per il tennis?
“Inizialmente l’ho utilizzato per analizzare i tempi di reazione in un liceo dove insegnavo. Poi ho voluto provare con una ragazzina di 9 anni, molto distratta. Ho notato che per migliorare i tempi di reazione era fondamentale puntare sull’attenzione. Più in generale possiamo dire che Tathiana Garbin è stata la prima che ha utilizzato questo sistema. E’ proprio da lei che è nata l’idea di farlo conoscere a questo mondo. ‘Non mi sono accorta del tempo passato’, mi disse Tathiana dopo un’ora e mezza di lavoro intenso con il mio strumento. Proprio lì è scattata la scintilla. In quel momento era numero 22 al mondo e ho potuto constatare che il metodo fosse utile anche per un’atleta di alto livello. Inoltre il suo stupore mi ha dimostrato che effettivamente non c’era nulla di simile sul mercato. Ho capito che bisognava sviluppare questo sistema”.
In che modo è andato avanti questo sviluppo?
“I primi due tre strumenti li ho costruiti io grazie ai miei studi in ingegneria. Ho pensato che forse era il caso di farlo industrializzare, nonostante sapessi le difficoltà a cui sarei andato incontro. Purtroppo bisognava investire tanti soldi, che io non ho. Li ho fatti costruire da un’azienda di amici, che però li costruivano uno alla volta. O sei un’azienda, o devi avere tanti soldi per incentivarlo da privato. Per questo motivo le altre aziende hanno avuto mercato, mi hanno conosciuto minimamente solo i miei amici”.
L’applicazione, scherma e…Nick Bollettieri
Quindi l’idea di creare un’applicazione.
“Esatto, ho rinunciato a fare l’imprenditore. Ha un costo quest’applicazione, non faccio il benefattore dell’umanità, ma comunque ha un prezzo accessibile. Il libro ti spiega cosa devi fare, è praticabile per chiunque, la utilizzano i genitori per allenare i propri figli. In questo modo si sviluppano le capacità coordinative. Per le persone anziane è consigliato per tenere attivo il cervello e allenare la mente”.
Come funziona nel dettaglio?
“Ci sono 52 segnali diversi nell’applicazione, ci sono simboli, colori, numeri, lettere e suoni. Puoi programmare tutto in base a quello che vuoi fare, in base al tuo livello ecco. Se un colore mi indica di andare a sinistra faccio più fatica rispetto ad una normale freccia. Il suono per esempio non ha un colore: bisogna attribuire un target al valore di quel suono. Tutto è basato sull’attenzione e la percezione, non sulla visione. Più aumentano i target e più aumenta l’attenzione e di conseguenza l’allenamento diventa più complicato”.
Oltre a Tathiana Garbin, chi ha promosso il suo strumento?
“Lo strumento piano piano ha cominciato a farsi conoscere nel mondo del tennis. Zarina Diyas, allenata da Stefano Baraldo, raggiunge la posizione numero 30 Wta lavorando anche con questo strumento. Ora Marco Panichi lo usa con Kerber e Djokovic, ma sono stati Stefano Baraldo e Davide Cassinello i primi a credere nel mio metodo. Adesso tantissimi preparatori lo usano, si sono fidati e lo utilizzano ancora. Chi mi ha concesso una sorta di consacrazione è stata l’allenatrice della Nazionale italiana di scherma. Questo metodo di lavoro infatti lo utilizza la preparatrice personale (Annalisa Coltorti, ndr) di Alice Volpi, campionessa mondiale, Elisa Di Francisca, campionessa olimpica, e Daniele Garozzo che ha vinto l’oro a Rio 2016. Tra le numerose esperienze sono riuscito a spiegare questo metodo anche a Nick Bollettieri. Lui mi ha regalato il suo libro con tanto di dedica: ‘È una super idea’ mi disse”.
La scherma, il tennis, ma non solo. Il “metodo Buzzelli” interessa anche altri sport.
“Gli altri sport di riferimento per questo metodo sono gli sport di situazione. Ogni segnale rappresenta una situazione e un problema motorio che devi risolvere. Gli sport in cui può essere applicato con un buon ritorno organico e neurale sono, oltre al tennis e la scherma, anche pugilato, karate (per cui è docente della federazione, ndr) e taekwondo. Tutti sport individuali, ma si può utilizzare anche per i portieri di calcio, che fanno un allenamento completamente diverso. Anche pallavolo e basket possono guadagnarne effetti positivi”.
Ritornando alla stretta attualità. Come è possibile allenarsi in casa, nonostante gli spazi relativamente stretti e la mancanza di eventuali strumenti?
“Sto facendo anche dei video su Facebook a riguardo. Si possono svolgere allenamenti produttivi in casa, anche senza l’utilizzo dell’applicazione. Per esempio salendo gli scalini, si possono prendere delle bottiglie d’acqua al posto dei manubri. Senza una funicella a portata di mano si può utilizzare una prolunga elettrica. Con una bacinella grande, mettendoci dentro dei libri, si può creare un bilanciere. Possiamo svolgere varie attività anche senza l’uso degli strumenti tradizionali”.