Il governo cinese ha cancellato ogni manifestazione sportiva per il resto dell’anno. Gaudenzi: “Rispettiamo la decisione con un peso sul cuore”
Non si giocherà in Cina nel finale di 2020. Il governo del paese ha deciso di cancellare ogni evento sportivo in programma nel resto dell’anno e ad Atp e Wta non hanno potuto far altro che prenderne atto. Oltre al già cancellato torneo di Tokyo, nel circuito maschile saltano anche il Masters 1000 di Shanghai, il 500 di Pechino e i 250 di Chengdu e Zhuhai. “Il nostro approccio è stato quello di seguire sempre le indicazioni locali nella prospettiva di mantenere in calendario gli eventi. Rispettiamo la decisione del governo cinese di fare ciò che è meglio per il Paese di fronte a una situazione globale senza precedenti – ha detto il presidente dell’Atp Andrea Gaudenzi nel comunicato – È con un peso sul cuore che annunciamo che non si giocheranno i tornei Atpin Cina. Si tratta di eventi importanti che sono stati un riferimento per la presenza del Tour in Asia e ringrazio gli organizzatori per il loro impegno e la loro collaborazione. I fan cinesi sono tra i più appassionati al mondo e so che gli atleti non vedono l’ora che arrivi la prossima opportunità di giocare di fronte a loro“. Nella nota diffusa dall’Atp resta la volontà di giocare le Finals a Londra a novembre mentre la Wta dovrà farne a meno perché impossibilitata a giocare a Shenzhen. Un danno economico non indifferente e stimato da Steve Simon, CEO della Wta, di circa 14 milioni di dollari. A questo, andranno accompagnati i mancati introiti dei tornei di Pechino, Wuhan, Nanchang, Zhengzhou, Zhuhai e Guangzhou. Il mondo del tennis non riesce ancora a vedere la luce in fondo al tunnel.