L’Ultimate Tennis Showdown organizzato in costa azzurra dal coach di Serena Williams, Patrick Mouratoglou, prevede partite lunghe al massimo un’ora, divise in quattro quarti come nell’NBA, coach in campo e codice di condotta più permissivo: un tentativo di attrarre un pubblico più giovane. In gara anche Matteo Berrettini, Stefanos Tsitsipas e altri ex top 10. Su Eurosport anche L’Adria Tour e la Battaglia degli Britannici con i Murray

«Il pubblico del tennis è ancora quello di McEnroe e Borg»

Si preannuncia rivoluzionario il primo appuntamento con l’UTS, l’Ultimate Tennis Showdown organizzato in Costa Azzurra da Patrick Mouratoglou, il coach di Serena Williams. Da sabato 13 e per cinque weekend il cast sarà d’eccezione, con in campo il nostro Matteo Berrettini, Stefanos Tsitsipas, Feliciano Lopez, Gael Monfils, David Goffin, Benoit Paire, Lucas Pouille e il sempre spettacolare Dustin Brown, ma a catturare l’attenzione sarà soprattutto il formato, che prevede match lunghi al massimo un’ora e divisi in quattro ‘quarti’, come le partite della Nba, con la possibilità per tennista e coach, insieme in campo, di giocarsi quattro ‘carte’ a sorpresa nell’ultimo quarto, decidendo ad esempio di privare l’avvesrario della prima di servizio su un determinato punto. E un ‘codice di condotta’ decisamente più permissivo. Il tutto condito da musica, velocità, e molto show per acchiappare un pubblico più giovane.

«E’ come un film, voglio raccontare delle storie»

«L’utente del tennis sta diventando sempre più anziano», ha dichiarato qualche giorno fa Mouratoglou in una intervista via ‘zoom’ a TSN. «Oggi la media di età è di 61 anni, il che dimostra che il tennis non rinnova la sua base di fan, creata negli anni ’70 e ’80 quando giocavano John McEnroe, Jimmy Connors e Bjorn Borg. Penso che sia abbastanza preoccupante per l’intero settore che non siamo in grado di portare nuovi appassionati al tennis. Avremo un codice di condotta più ‘light’, perché quello in vigore nel tennis è troppo restrittivo. Ci devono essere delle linee guida, naturalmente, ci devono essere dei limiti, ma all’interno di questi limiti ci deve essere uno spazio in cui le persone possano esprimersi e mostrare le proprie emozioni, perché è per questo che le persone guardano il tennis, e guardano lo sport: vogliono provare emozioni».

«È come in un film – ha spiegato ‘Mou’ – In un film se tutti sono perfetti ed educati e nessuno fa niente di sbagliato, allora non c’è storia, e io voglio storie. Non voglio costruire storie dal nulla, ma voglio dare ai giocatori uno spazio in cui possano far vedere chi sono, e gli spettatori possano scegliere se gli va o meno quello che vedono».

Compreso il rapporto in presa diretta fra coach e allenatore: «In tutti gli altri sport il coaching fa parte dello spettacolo, il tennis è un’eccezione e non credo dovrebbe esserlo».

L’Ultimate Tennis Showdown sarà trasmesso da Eurosport 1, con due match in diretta al giorno (17,30 e 19,30) dal 13 giugno. Eurosport trasmetterà anche l’Adria Tour di Novak Djokovic (13-14 e 20-21 giugno su Eurosport 2 ed Eurosport Player, dalle 14 alle 18 e dalle 19 alle 23), e lo Schroders Battle of the Brits, dei fratelli Murray (23-28 giugno su Eurosport Player).