Gli stadi vuoti o semivuoti stringono il cuore, ma l’alternativa è peggio, anche economicamente. Il 9 aprile il Consiglio federale deciderà le sorti degli Internazionali: salvo disastri a Roma si giocherà nelle date stabilite. Magari con 2000 spettatori che ne valgono 20 mila dei bei tempi. E perché non introdurre la «tribuna vaccinati»?

Milan: «lo dobbiamo alla nostra gente e alla nostra storia»

Comanda la televisione, ad essere più precisi i diritti televisivi. Non è un bel modo di salvare un torneo, come se i diritti dello spettatore con biglietto non contassero, ma è l’unico oggi conosciuto perché lo spettacolo di vertice vada avanti. Non è bello vedere le tribune vuote, ma nessun appassionato al mondo preferirebbe il nulla televisivo solo perché manca il pubblico. Non c’è il contesto, ma c’è la sostanza perché quella la fanno i giocatori. E non si è ancora visto un giocatore meno impegnato di prima di questo tempo sospeso, e nemmeno uno che molla il match, forse con la sola eccezione di Paire che esulta dopo una sconfitta (contro Musetti), dopo aver confezionato il «game perfetto», quattro doppi falli di seguito. Nella boxe e nella scherma, non a caso sport nobili, c’è la squalifica per scarso impegno : perché non introdurla anche nel tennis?

Madrid si gioca con 5000 spettatori al giorno, Roma si giocherà comunque, qualunque sia l’evoluzione della pandemia. «Lo dobbiamo alla nostra storia, alla nostra gente», dice Gianni Milan, vicepresidente federale. «Non sappiamo se potremo avere pubblico, la situazione evolve giornalmente. Il 9 aprile c’è Consiglio Federale, lì ne sapremo di più. Sarà quasi una data ultima perché un mese è il minimo per organizzare la biglietteria, con quello che comporta anche in termini di sicurezza. L’anno scorso con 2000 spettatori al giorno ci abbiamo rimesso perché i costi superavano l’incasso, ma l’importante è il segnale e in questo senso 2000 persone oggi ne valgono 20000, anzi è come se tutto il nostro movimento, che è enorme, fosse lì presente».

Analisi impeccabile, anche a guardare i conti. Che per un Master 1000 alla voce introiti si possono così riassumere: un terzo a testa valgono biglietteria (12 milioni incassati nel 2019), sponsor e diritti televisivi, con l’ultimo 10% riservato a merchandising e affitto degli spazi comuni del «Condominio Foro Italico». Stand di aziende, e bar. Vedi alla voce «somministrazione»: 60.000 bottigliette d’acqua e 15000 panini al giorno per tutta la prima settimana di torneo, non proprio numeri marginali. Per chi gestisce i bar del Foro, vuol dire un guadagno di 48000 euro al giorno solo di acqua minerale!

L’esempio della Nba

Salvare Roma è dunque l’imperativo dell’anno. Del resto, se c’è una città al mondo esperta in salvataggi, questa è proprio Roma. C’è una bella statua in Campidoglio, eretta in ringraziamento della dea Giunone Moneta, che salvò la città dopo il sacco del 390 a.C. Lo sanno bene gli abitanti della Capitale, portatori sani di quell’atteggiamento che a Roma hanno tutti i romani. Perché i romani, quelli autentici, sono tutti figli di Nerone, l’imperatore che incendiò la città. Nulla li stupisce perché hanno già visto l’infinito, cioè tutto. Nessun obiettivo è loro precluso, non ci sono limiti. Quale sarà il problema ad acquistare un biglietto «last minute» per il Centrale, ma va bene anche il Pietrangeli? Ci si adatta, ci si organizza. Soprattutto sapendo che vedere nove italiani in gara, più le ragazze, forse non capita più. Con il «taglio» che potrebbe avvicinarsi a 100, tutti e nove hanno possibilità concrete di entrare direttamente in tabellone, incluso Musetti, l’ultima star.

Si giocherà, quindi, e sono esclusi spostamenti ad altra data. Con una riflessione finale, che non vale solo per il tennis ma per tutto lo sport professionistico. Guardiamo all’ Nba, ancora una volta. Dove fra pochi giorni 21 franchigie su 30 apriranno gli impianti a una quota di pubblico. Perché i vaccinati, gli immunizzati e i testati negativi non possono accedere? Infatti: un settore sarà riservato ai vaccinati (in America sono già più di 100 milioni), uno agli immunizzati perché sono guariti dal Covid, uno a chi accetta di presentare un test di negatività. Complicato? Non sembra. Ci sono 14 milioni di immunizzati in Italia, di cui 10 milioni che hanno avuto il vaccino e 4 milioni di Covid-free per averlo avuto ed esserne guariti. Con questi numeri, tutto lo sport deve rimanere chiuso? Forse c’è bisogno di un po’ di coraggio, un’educazione al cambiamento che nella vecchia Italia non c’è. Ma poi, accidenti, basta entrare fra le statue del Pietrangeli, e Roma riesce sempre a farsi perdonare.