Lesia Tsurenko, sconfitta da Iga Swiatek al primo turno del Roland Garros, si è presentata in conferenza stampa sconsolata, prendendosela con la cattiva sorte che, in questo 2022, si sta un po’ accanendo contro di lei

Se c’è una tennista che può meritarsi il premio di atleta più sfortunata dell’anno, questa è Lesia Tsurenko: l’ex numero 23 del mondo, oltre a dover fare i conti con la guerra che da mesi sta colpendo la sua Ucraina, ha beccato, al primo turno di Australian Open e Roland Garros, la testa di serie numero 1 dei rispettivi tornei (Ashleigh Barty nel primo caso, Iga Swiatek nel secondo). Dopo aver perso 6-2 6-0 contro la polacca nella manifestazione transalpina, Tsurenko si è presentata sconsolata in conferenza stampa, ammettendo di essersela un po’ presa con la cattiva sorte che la sta assalendo in questo 2022.

Come pensi che mi senta – ha dichiarato la numero 119 del mondo – a giocare due Grandi Slam di fila contro la testa di serie numero 1? E all’Australian Open mi era capitato anche nel 2021. Quindi mi sento male, sarò onesta. Poi ho affrontato Ash Barty a Melbourne quando non perdeva una partita e giocava in maniera incredibile, stessa storia adesso con Iga. Se c’è un aspetto positivo, mi piace giocare negli stadi grandi: ho davvero voglia di tornare ad esprimere un buon livello di tennis, in modo tale giocare qualche altra partita di questo calibro. Purtroppo, il sorteggio non mi ha aiutato granché, ma almeno mi sono qualificata e ho vinto alcune partite. Voglio continuare a giocare e vincere”.

La sua situazione psicologica, tuttavia, è difficile per ragioni molto più profonde e che riguardano principalmente l’invasione che la sua Ucraina e la sua Kiev stanno subendo per mano delle forze russe di Vladimir Putin. “Sarò onesta, non mi sento bene quando sono in campo in questi mesi. Quando è scoppiata la guerra, la mia prima idea è stata quella di andare a casa. Ho avuto una lunga conversazione dentro di me: mi chiedevo se continuare a giocare o se tornare in Ucraina, cercando di aiutare in qualche modo, non so neanche come. Questi pensieri mi hanno condizionato molto durante la trasferta a Indian Wells e Miami. Poi sono andata a giocare a Marbella e, finito il torneo, mi sono resa conto che non avevo più un posto dove andare. È tutto difficilissimo nel tour ora, perché non ho più 20 anni e sono abbastanza grande per capire un po’ di più di cose su come gira il mondo, capisco che ci sono cose che hanno molta più importanza rispetto ad una semplice partita di tennis. Quindi, sì, non è molto facile essere qui. Ho appena deciso che continuerò a giocare e cercherò di vincere alcune partite, cercherò di divertirmi, ma senza mettermi troppa pressione. Da un lato, voglio godermi ogni partita, ma, allo stesso tempo, sento che non mi importa troppo. In definitiva, sto cercando di trovare un equilibrio tra lo scendere in campo senza pensare alla guerra in quel momento, e al contempo esser vicina con la mente e con il cuore ai miei concittadini”.

Infine, un commento sulla decisione, presa dal torneo di Wimbledon, di rifiutare le iscrizioni degli atleti russi e bielorussi, scelta che ha scatenato l’ira della WTA, che ha risposto vietando allo Slam londinese di assegnare punti per la classifica mondiale. “Per quanto concerne la decisione di Wimbledon – ha riflettutto Tsurenko –, ovviamente sono ucraina e mostro tutto il sostegno possibile nei confronti del mio paese, dunque dico che Wimbledon ha prerso la decisione giusta, anche solo allo scopo di mostrare un po’ di sostegno da parte del mondo del tennis. Naturalmente, non concordo con la decisione della WTA di giocare senza assegnare punti. Spero che qualcosa cambi nel mondo del tennis, nella mente dei giocatori e nella mente della nostra associazione”.