La delusione dell’azzurro dopo il ritiro maturato contro Andrey Rublev agli ottavi di finale del Roland Garros

Un altro stop, un altro problema, un altro rimpianto. Jannik Sinner si è arreso agli ottavi di finale del Roland Garros ad Andrey Rublev a causa dell’ennesimo problema di carattere fisico manifestato nel corso di questa tormentata stagione. L’altoatesino, che aveva già riscontrato dei problemi al ginocchio prima del match contro Mackenzie McDonald, non nasconde tutta la propria amarezza.

“Mi dispiace molto perché il primo set ho giocato davvero bene. Sul 2-1 del secondo ho sentito un dolore, ho sperato passasse ma era troppo forte. Continuare a giocare non era la cosa giusta da fare. Sapevo di non essere al 100% ma non pensavo mi venisse un colpo così. Dov’è precisamente il problema? Sono due punti diversi rispetto al match con McDonald. Mi hanno detto che potevo giocare nonostante il fastidio. Quando ho saltato per servire ho sentito qualcosa di strano all’altezza del ginocchio che mi ha fatto molto male. La stagione finora non è andata come volevo – prosegue l’altoatesino –. Speriamo di poter ripartire presto che è la cosa più importante. Sto migliorando molto il servizio, anche la seconda l’ho cambiata. Fisicamente purtroppo sono così, stiamo lavorando giusto ma purtroppo non sta andando tutto come vorrei. Quest’anno di partite ne ho perso poche – afferma Jannik –. Non ho vinto tornei, non ho giocato semifinali, ho fatto tanti ottavi e quarti e ho perso sempre contro i migliori giocatori al mondo. Quindi il livello di tennis c’è, l’ho fatto vedere anche oggi nel primo set pur non essendo al 100%. Fino alla fine dell’anno scorso ancora sono cresciuto e adesso bisogna vedere. Sicuramente voglio migliorare fisicamente e se c’è bisogno di fermarsi per due o tre tornei e investire su me stesso lo faccio, perché non ho voglia di fermarmi nei quarti o negli ottavi per un problema fisico – confessa Sinner -. Ognuno di noi è abituato a convivere con il dolore, ma ce ne sono alcuni che non si possono proprio sopportare”.