Le parole dell’altoatesino dopo la sconfitta subita contro Daniel Altmaier al secondo turno del Roland Garros
Dopo quasi 5 ore e mezza di gioco, Jannik Sinner è uscito sconfitto con lo score di 6-7(0) 7-6(7) 1-6 7-6(4) 7-5 dalla sfida con Daniel Altmaier al secondo turno del Roland Garros.
“È stata la pressione subito dopo la partita, quando non sei tanto lucido – ha spiegato l’azzurro sul gesto rivolto all’angolo al termine del match –. Il gesto era più che altro riferito a me, alle scelte sbagliate, soprattutto nell’ultimo game. Era come dire: ma che cavolo hai fatto? È andata così oggi. Fa male, ovviamente, perché comunque ci tenevo tanto. Diciamo che ho avuto le mie possibilità, ho avuto due match point. È andata così“.
In conferenza stampa, l’azzurro ha anche spiegato: “Forse il mio atteggiamento non era il mio solito. Poi certo, ho dato tutto quello che avevo altrimenti non sarei stato in campo quasi 5 ore e mezzo. È difficile da spiegare, però forse avrei dovuto essere più felice di essere in quella situazione di vantaggio, come sono sempre anche se non lo faccio vedere. Sorridente dentro. Oggi non ero così. Quando mi manca quel tipo di ricetta, faccio più fatica. Questa oggi è la mia lezione. D’ora in poi sarò molto più felice, perché mi serve“.
Ripensando a quel punto non chiuso che lo avrebbe portato a giocarsi il tie-break decisivo: “Avrei dovuto smashare la palla dall’altra parte (ride). Però è sempre facile dopo la partita. Più che altro, non volevo smashare in mezzo. Credo di aver smashato in mezzo, ma volevo smashare sul suo dritto. Però alla fine sono i dettagli che fanno la differenza. Sulla stagione rossa, secondo me, mi sono adattato molto molto velocemente. A Montecarlo ho fatto semifinale, poi ci siamo preparati e allenati per fare bene sia a Roma che qua. Le mie aspettative nella testa erano alte, perché sentivo, sapevo che potevo fare molto bene qua. Purtroppo non sono riuscito. Forse io devo ragionare in un altro modo. Quest’anno è andato così, però ripeto, non sono due tornei che rendono negativa un’intera stagione, tutte le cose positive che ho fatto finora. Quindi, va bene“.
“Oggi forse era un pochettino più caldo, però è entrata anche l’ombra in campo nel quinto. Difficile ora dire qualcosa – ha concluso il numero 1 d’Italia –. Sicuramente ci sono stati dei punti in cui avrei potuto far meglio, soprattutto nel quarto in cui ho avuto tante chance: ero sotto 3 a 0 poi sul 3 pari, in quel momento dovevo brekkare e non ci sono riuscito. L’ho brekkato dopo ma non ho servito benissimo. È facile parlare dopo la partita. Prendo le cose positive, poi conoscendomi, con tutto il lavoro che ci metto, con tutta la passione, ritornerò sempre più forte. È andata così“.