Dominic Thiem, dopo l’ennesima sconfitta, per mano di Hugo Dellien, al primo turno del Roland Garros, ha spiegato la sua situazione in conferenza stampa, non nascondendo la delusione per non essere ancora riuscito a tornare al successo
Dominic Thiem, da quando è tornato dal suo lunghissimo infortunio al polso, non è ancora riuscito a trovare (neanche in parte) il suo miglior tennis: l’ex numero 3 del mondo, oggi alla posizione numero 194 del ranking, ha perso tutti i 7 incontri che ha disputato, portando a casa solo un set sui 16 giocati. Non ha fatto eccezione il suo primo turno del Roland Garros, in cui ha ceduto di schianto, con il punteggio finale di 6-3 6-2 6-4, al boliviano Hugo Dellien, avversario contro cui avremmo fatto molta fatica, fino a pochi mesi fa, immaginare che l’austriaco potesse subire una sconfitta così netta. Il finalista delle edizioni 2018 e 2019 si è, non a caso, presentato a testa bassa in conferenza stampa, pur restando consapevole che gli serve molta pazienza, se vorrà tornare a vincere partite nel tour con continuità.
“Non è stata una bella partita – ha commentato Thiem –, ma non posso tornare indietro purtroppo. Sapevo che ci sarebbe voluto del tempo, che il livello era estremamente alto tra tutti i giocatori in gara qui, un livello che io non ho ancora raggiunto. Stavo lavorando duramente per arrivarci, ma il tempo non è stato sufficiente affinché potessi esprimermi al meglio già al Roland Garros. Devo accettare la situazione e anche se si tratta di una sconfitta davvero dolorosa adesso, non posso certo dire che sia inaspettata. Sarebbe stato sorprendente, piuttosto, se avessi subito ricominciato a vincere tante partite e a giungere in fondo ai tornei. Per concludere, sì, è un momento doloroso, sono molto deluso, ma la vita continua e farò tutto il possibile per tornare a far bene nel tour”.
Poi, il campione degli US Open 2020 ha riferito la sua opinione in merito alla decisione, presa dall’ATP, di non permettere al torneo di Wimbledon di assegnare punti per il ranking: “A proposito di Wimbledon, penso che sia una decisione difficile per tutti quella che ha preso l’ATP. Per alcuni giocatori è probabilmente molto dolorosa, penso a Berrettini, Djokovic o Fucsovics, per citarne alcuni, ma dobbiamo sempre tenere a mente che il vero problema è in Ucraina al momento: speriamo che si torni il prima possibile ad una condizione di pace. Quindi non dobbiamo focalizzarci su queste piccolezze, dinanzi a problemi di portata incomparabile come quello della guerra”.