Le dichiarazioni di Roger dopo il ritorno vincente sul circuito con il successo a Doha su Evans per 7-5 al terzo

“Mi sono sentito molto bene e rilassato la sera prima del match. Questa mattina ho iniziato a pensarci, a risentire la tensione del match. non ero preoccupato ma eccitato. In allenamento sentivo non fosse un giorno qualunque e quindi ho dato più peso ai feedback rispetto al solito. Sono contento del modo in cui ho giocato, era un match tosto per tornare in campo. Il campo era più veloce, questo è più lento e costruire il punto contro Evans poteva darmi qualche grattacapo in più“. Roger Federer è soddisfatto dopo il ritorno vincente sul circuito a Doha. A distanza di 405 giorni dall’ultimo incontro giocato, lo svizzero ha battuto per 7-5 al terzo un buonissimo Evans. “Questo match serviva a darmi risposte, sono curioso di come starò domani ma al momento mi sento bene – spiega in conferenza stampa – Sono contento della gestione dei momenti più importanti. Ero in grado di giocare come volevo e questo è un ottimo segno. Non ho avuto problemi al ginocchio quando sono andato a servire”.

Da mettere in conto qualche calo fisico nell’arco di quasi due ore e mezza di partita. “Sicuramente la mancanza di ritmo ha inciso un po’, però in generale riuscivo a fare ciò che volevo, anche nei cambi di direzioni dei miei colpi. Forse ho giusto sbagliato qualche colpo facile però ci può stare in un match così lungo”. D’altronde, è passato così tanto tempo da far fatica a familiarizzare con i cambi di regolamento. “Ho dimenticato l’asciugamano un po’ di volte o a volte chiedevo l’asciugamano come ero abituato a fare. Devo abituarmi al warm up ridotto e allo shot-clock per il servizio. Quando dopo 30 secondi ho visto Evans pronto a provare le voleè mi sono ricordato del riscaldamento ridotto. Per certi punti di vista sembra io sia stato fuori ancora più tempo di quanto abbia fatto effettivamente – ammette Federer – Questo metodo è più facile per i raccattapalle e per me non è un problema dovermi prendere l’asciugamano. La mia ultima partita era stata a Cape Town con 50mila persone quindi è stato diverso. Però è stato bello vedere della gente, non era un pubblico rumoroso come al solito, ma so che poteva essere peggio a porte chiuse”.

Non ha molto da rimproverarsi Dan Evans, capace di strappare per la prima volta in carriera un set allo svizzero. “Nelle due-tre ore del match io devo dimenticarmi che c’è Roger dall’altra parte e devo pensare alla mia partita. Alla fine lui mi ha battuto e vuol dire che ha fatto qualcosa meglio di me, però non credo di aver appreso una lezione – spiega il britannico – Ho avuto delle chance nel primo set. Sicuramente è fastidioso giocare un buon match, arrivare vicino alla vittoria e poi sbagliare qualche colpo nei momenti decisivi. Non ho commesso errori clamorosi, è frustrante perché sto andando nella giusta direzione”.