Le parole dello svizzero a ‘Ringier’ tra il pensiero del ritiro, la vita passata nel circuito e l’equilibrio trovato in famiglia

La stagione di Roger Federer è terminata anzitempo con appena cinque tornei giocati. Lo svizzero, fermo da Wimbledon a causa di un nuovo intervento subito al ginocchio ad agosto, proverà a rientrare in pista il prossimo anno anche se ancora non si conoscono le tempistiche. Mentre la gente si interroga su quale sarà il suo primo torneo al rientro e quanto sia vicino il suo addio al tennis, il campione elvetico ha parlato a ‘Ringier’ soffermandosi su diversi temi. “Una conclusione ideale per la mia carriera? Non esiste! Vorrei poter scegliere io il momento del mio addio – confessa Roger –. Sono convinto che saprò quando arriverà quel giorno. Ad ogni modo non ho paura della vita dopo il tennis. Mirka ed io abbiamo sempre trovato un perfetto equilibrio tra tennis, famiglia e amici”.

Raccogliere l’eredità di Federer sarà impossibile per chiunque. Lo svizzero, in questi anni, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di milioni e milioni di appassionati.Spero di essere ricordato come un grande tennista e un bravo ragazzo – confida Roger -. Come persona, credo di aver dato l’esempio che, anche se hai avuto successo nella vita, puoi trattare le persone con gentilezza, rispetto ed equità. Aneddoti nuovi? Il trucco dell’asciugamano. Un po’ come i bambini che si sentono al riparo sotto una copertina o che abbracciano un orsacchiotto per tranquillizzarsi, io avevo il mio asciugamano. Il mio allenatore mi disse che avevo bisogno di qualcosa che mi aiutasse a ritirarmi nel mio mondo per un breve momento. Da allora abbiamo stabilito che potevo esternare le mie emozioni per un massimo di tre secondi ma che poi dovevo andare a prendere l’asciugamano e fermarmi immediatamente. È un trucchetto facile ma molto efficace. È diventato un rituale: se perdevo un punto, la mia prima azione di riflesso era andare a prendere l’asciugamano. Alla fine ho finito per utilizzarlo anche per via del sudore (ride, ndr).