Fra giugno e luglio Roger Federer metterà all’asta ben 320 cimeli della propria collezione personale, per finanziare i progetti della sua fondazione benefica. Ci sono le scarpe del suo unico titolo a Parigi, il mitico cardigan di Wimbledon e altri oggetti iconici della sua carriera. Ma anche alcuni alla portata di tutti
All’asta alcuni oggetti simbolo della sua carriera
Cari tifosi di Roger Federer, preparate i risparmi: potrebbe essere arrivato il momento sognato da una vita intera. La nota casa d’aste Christie’s ha annunciato l’imminente arrivo di The Roger Federer Collection: un’asta voluta direttamente dal campione di Basilea, che la prossima estate venderà numerosi cimeli della propria collezione privata per finanziare la sua Roger Federer Foundation, l’associazione benefica che promuove progetti educativi in sei paesi dell’Africa, oltre che in Svizzera. Si tratta di un’occasione da brividi, impreziosita dal fatto che la fine della carriera di mister 20 Slam è sempre più vicina. Nessuno come lui (forse nell’intero mondo dello sport) ha saputo trasformare il tifo in una religione, e ora Roger è pronto a distribuire nel mondo alcuni pezzi della sua Sacra Sindone. Gli oggetti saranno la bellezza di 320, divisi in due aste: i 20 più prestigiosi saranno battuti durante un evento in presenza, mercoledì 23 giugno alle 19 nella sede londinese di Christie’s, mentre gli altri 300 oggetti saranno disponibili online, il 13 e 14 luglio.
Ognuno dei 20 oggetti della prima asta è dedicato a ciascuno dei 20 titoli Slam del campione di Basilea, con un valore stimato fra le 3.000 e 70.000 sterline a cimelio. Ci sono dei pezzi da brividi, che per i tifosi rievocano ricordi dolcissimi. Il più iconico è probabilmente il cardigan con cui lo svizzero è sceso in campo nel 2012 per la finale di Wimbledon contro Andy Murray (all’asta insieme a una racchetta usata nella finale: prezzo stimato fra le 40mila e le 60mila sterline); il più significativo le scarpe che indossava quando nel 2009 vinse il suo unico Roland Garros, battendo Robin Soderling in finale. “Ancora sporche della terra battuta del Philippe Chatrier”, dice l’annuncio, che ne colloca la base d’asta (sempre insieme alla racchetta) fra le 50 e le 70 mila sterline. All’asta anche le scarpe e la t-shirt (lotto unico) indossate nella finale di Wimbledon 2005 (15-25 mila), l’outfit e la racchetta di Wimbledon 2007 (30-50 mila) e l’outfit, le racchette e la borsa del suo ultimo trionfo a Church Road, nel 2017. Ancora da ufficializzare, invece, gli altri quindici pezzi del catalogo da capogiro, che verranno via via svelati nelle preview della collezione previste a New York, Ginevra, Hong Kong, Zurigo e Londra.
300 pezzi “low cost” alla portata di tutti (o quasi)
“Ogni pezzo presente nella collezione rappresenta un momento specifico della mia carriera – ha detto Federer –, e mi permette di condividere con i miei fans di tutto il mondo una parte di ciò che ho ottenuto”. L’asta online durerà due giorni e comprende invece 300 oggetti di minor valore simbolico che ripercorrono l’intera carriera di Federer: dalle Olimpiadi di Sydney 2000 (dove ha conosciuto Mirka, poi diventata sua moglie) fino al torneo di Doha di marzo, sin qui l’unico disputato nel 2021. Ci sono cimeli relativi a partite con i suoi rivali storici come Nadal, Djokovic, Murray, Roddick e anche Agassi, più tanti altri, ed è stato proprio Federer in persona a desiderare che l’asta non contenesse solamente oggetti inaccessibili per molti, ma comprendesse anche dei cimeli alla portata di una fascia molto più ampia dei suoi tifosi. Per alcuni di questi la base d’asta sarà di 100 sterline, e vista la grande quantità di oggi vien da pensare che i meno appetibili verranno battuti a cifre tutto sommato accessibili, o quantomeno giustificate dalla venerazione per uno dei più grandi campioni della storia della racchetta.
Chi non riuscirà ad avere le scarpe del Roland Garros 2009 potrà accontentarsi col polsino indossato da Roger nel suo match n.1500 in carriera (nel 2019 a Basilea contro il tedesco Peter Gojowczyk), o con racchette autografate, magliette, cappellini, asciugamani e un – citiamo testualmente – famoso paio di scarpe di Wimbledon. Non viene specificato quale, ma è facile pensare che si tratti delle Nike dalla suola arancione che l’ex numero uno del mondo indossò nel 2013 al primo turno contro Victor Hanescu, salvo poi essere invitato dagli organizzatori a cambiare modello per il secondo round, in quanto la suola colorata violava il dress code del torneo che impone il total white anche nelle calzature. A loro modo, un altro pezzo iconico della carriera di Federer, di solito impeccabile e per una volta colto in fallo. La casa d’aste ha stimato l’intero valore della collezione in un milione di sterline, ma spera di riuscire a incassarne almeno uno e mezzo, l’equivalente di 1,72 milioni di euro. Visto il significato di certi oggetti e le follie che molta gente è disposta a compiere per i propri idoli sportivi, sembra un obiettivo raggiungibile.
Il record di BJK e le aste “fallimentari” di Borg e Becker
In altri sport quella di mettere all’asta i propri cimeli è una pratica diffusa, mentre nel tennis non è così comune ma qualche caso c’è stato, anche se non sempre per beneficienza. Una quindicina d’anni fa un Bjorn Borg in bancarotta fu costretto a vendere i trofei dei suoi cinque titoli a Wimbledon, mentre due anni fa Boris Becker ha fatto lo stesso con le coppe più prestigiose della sua bacheca, arrivando a raccogliere circa 700.000 sterline. Qualche fanatico in giro per il mondo, dunque, ha nel salotto di casa dei trofei del Grande Slam, magari senza nemmeno aver mai impugnato una racchetta. A proposito di racchette: nel 2017 venne battuta all’asta per 125.000 dollari la Wilson “Billie Jean King Autograph”, utilizzata dall’ex campionessa statunitense nella celebre Battaglia dei Sessi del 1973 e da lei stessa donata per beneficienza. Si tratta dell’oggetto sportivo di una donna più pagato di sempre, ma non stupisce: rappresenta uno simboli del cambiamento che ha cancellato le disuguaglianze fra uomini e donne.
I cimeli di Federer, invece, non possono vantare lo stesso significato sociale, ma per un tifoso dello svizzero l’opportunità di aggiudicarsi un pezzo di Roger da venerare per tutta la vita ha un valore inestimabile. Ecco come mai, fra 23 giugno e 13-14 luglio, molti faranno follie ma in pochi se ne pentiranno. Anche perché si tratta pur sempre di una raccolta fondi finalizzata a fare del bene in alcuni fra i paesi più poveri del mondo. Motivo in più per ascoltare il cuore e non badare al conto corrente.