Lo svizzero ha parlato durante una videochat con Bjorn Borg e Tim Henman

Roger Federer scalpita per rientrare in campo. Anche le parole dello svizzero dimostrano come gli manchi il campo, a tanti mesi dalla sua ultima apparizione per un incontro ufficiale. L’elvetico, che dovrebbe essere pronto per i prossimi Australian Open, ha partecipato a una videochat con Bjorn Borg, entrambi intervistati da Tim Henman, in cui ha ripercorso la sua storia alle ATP Finals in occasione del cinquantennale della competizione.

Le due leggende del tennis però non hanno parlato solamente del torneo di fine anno. Borg ha elogiato Federer, e alla domanda su quale fosse il colpo migliore di Roger ha risposto così:Di lui prenderei tutto, ma il colpo che più mi impressiona è lo slice di rovescio, è un colpo che ho sempre ammirato a Federer”.

“A me ci è voluto più tempo per capire certe dinamiche, per sapere come comportarmi in campo – ha detto poco dopo Federer -. Mi ci è voluto un po’ per capire cosa volesse dire essere un campione, mentre Borg e Nadal sono probabilmente i migliori giovani della storia del nostro sport.

Passando alle Finals, l’elvetico ha raccontato le sue prime esperienze nella competizione di fine anno: “I miei primi ricordi di questo torneo risalgono a quando ero bambino e lo vedevo in TV con commenti in tedesco – ha detto -. Ho visto Becker, Michael Stich, Edberg, Sampras, Agassi, la generazione che ho seguito di più e ricordo molto l’anno della mia prima partecipazione a Shanghai, nel 2002. Qualificarmi per le Finals era già tanto. Tutto è iniziato con una vittoria al round robin su Agassi, dove ho salvato match point e vinto il terzo tiebreak 7-6. Poi ho battuto anche Agassi in finale in due set e quella vittoria mi ha fatto credere che avrei potuto battere tutti. Quel torneo del 2003 è stato un punto di svolta per me“.

Federer è poi passato all’edizione del 2010, vinta in finale contro Rafael Nadal: “Ogni volta che affronto Rafa al chiuso, ho molta pressione perché sono il favorito. Per me è sempre stato un avversario molto difficile da affrontare. Vincere quell’anno è stato qualcosa di molto speciale per me perché dopo aver vinto a Houston e Shanghai, sono stato in grado di farlo anche per la prima volta a Londra”.

Lo svizzero, vincitore per ben sei volte alle Finals, ha poi commentato lo spostamento della sede da Londra a Torino, che avverrà a partire dal 2021: “La verità è che non importa dove si sposta il torneo, ogni giocatore vuole andare lì e giocare, ovunque si svolga il torneo. Se potessi, andrei sulla luna per giocare le Finals“.