Roger Federer, come raccontato al The Daily Show, si era presentato a Wimbledon senza la tessera dei mebri: la sicurezza, allora, gli ha ripetutamente negato l’accesso al club dove ha fatto la storia del tennis

Una regola del torneo di Wimbledon afferma che in palio non c’è solo un trofeo, un titolo del Grande Slam: chi vince la manifestazione, infatti, si garantisce di diventare membro del prestigioso All England Lawn Tennis & Croquet Club. Roger Federer di coppe lì ne ha conquistate ben otto, dunque, trovatosi a Londra alcuni giorni fa, aveva deciso di andare a fare una visita al club per sorseggiare in tranquillità una tazza di tè. Peccato che, non essendo mai stato al circolo se non per il torneo, non abbia pensato di portare con sé la tessera di appartenza e la sicurezza non ha fatto sconti. Il 20 volte campione Slam, ritiratosi dall’attività lo scorso settembre, ha raccontato l’aneddoto a Trevor Noah durante il The Daily Show.

“Non volevo avvisare Wimbledon che sarei stato lì – ha rivelato l’ex numero 1 del mondo –, perché non sapevo se avrei effettivamente avuto il tempo di recarmi al club. Dovevo andare ad una visita medica e poi tornare a casa dalla famiglia. La visita, tuttavia, era terminata presto, ho guardato l’orologio e ho pensato: ‘Abbiamo due ore, andiamo velocemente a prendere il tè a Wimbledon’. Non ero mai stato a Wimbledon, se non nelle date del torneo. Guido fino al cancello dove di solito arrivano gli ospiti, esco e vado a parlare con una signora della sicurezza. Ma lei mi ferma immediatamente e mi chiede: ‘Ha una scheda che mi dimostri che è membro?’ Come sapete, quando si vince Wimbledon, si diventa un membro automaticamente: le carte erano a casa da qualche parte ed ero in viaggio, non le avevo con me. Dico: ‘No, non ho una tessera di socio, ma sono un membro e mi stavo solo chiedendo come possa entrare’. E lei continuava a ripetermi: ‘Non può, deve essere un membro’. Ed è andata avanti così per diversi minuti, nonostante avessi provato a spiegarle che io avevo vinto lì otto volte. Non ero più nemmeno sicuro se i miei titoli fossero sette oppure otto, è raro per me essere costretto a dirlo”.

Sulla sua vita post ritiro, invece, ha commentato: “Mi sento un po’ male al momento, anche se è stata una transizione piuttosto facile devo ammettere. Avevo detto a così tante persone di contattarmi quando mi sarei ritirato, così abbiamo subito ricevuto una marea di richieste e ho dovuto dire no a tanta gente. Mi sento in colpa per aver detto di no, ma sento che devo prendermi ancora del tempo. Sono ancora molto occupato e ho quattro figli: i gemelli più piccoli di 8 anni e le ragazze che ne hanno 13. Al momento è questa la mia priorità, insieme alla mia meravigliosa moglie Mirka. Sono davvero impaziente, comunque, di scoprire cosa mi riserverà la vita. Voglio certamente restare coinvolto nel tennis in qualche maniera. Vedremo se da allenatore o da commentatore, chissà”.